Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Gattina 4 giorni (per sbaglio) nel pacco postale
In viaggio per 4 giorni, la padrona arriva da Lecce per riprendersela
Salvata a Vicenza, dopo un viaggio lungo tutta l’Italia da Lecce, chiusa dentro una scatola postale per sbaglio. La micina è uscita miracolosamente viva.
«Non stavo più in me dalla gioia. Avevo fatto partire le ricerche e avevo persino affisso dei manifesti per strada, per chiedere a chiunque avesse visto la mia micia di contattarmi». Dopo giorni di apprensione, per via della gatta di casa sparita e poi ritrovata dentro un pacco a mille chilometri di distanza, in una casa di Lecce ora è il momento della contentezza: l’animale è stato ritrovato in un ufficio postale privato di Vicenza. E, a smentire ogni più classico luogo comune sui vicentini che i gatti li vedrebbero bene soprattutto in pentola, l’altro ieri i magazzinieri berici hanno riaffidato la micia alla proprietaria.
La signora pugliese in casa avrebbe diverse scatole, confezioni di varia misura in cui la gattina ama giocare. «Una delle sue passioni è andarci a dormire» ha spiegato la donna agli spedizionieri vicentini. Di certo, d’ora in poi la famiglia pugliese starà più attenta: la prossima volta per la gattina, che ha resistito ben quattro giorni senza bere e mangiare risalendo l’Italia in furgone con altri pacchi destinati al Veneto, potrebbe non andare così bene. «Forse il pacchetto è stato chiuso mentre la micia si era intrufolata dentro, immobile, ed è stato spedito senza rendersi conto del contenuto» avrebbe aggiunto la proprietaria al personale dell’ufficio Ups di Vicenza, alla periferia est della città in strada Pelosa. La gatta ha pochi mesi di vita. La spedizione errata, con animale «annesso», è stata fatta il 2 novembre. Lo scatolone era destinato ad essere recapitato nella provincia di Padova ma nel magazzino di smistamento della filiale vicentina un magazziniere lunedì ha notato, con stupore, che uno dei pacchetti si muoveva. L’uomo l’ha portato negli uffici, dove assieme agli impiegati la scatola è stata aperta: lo stupore è stato enorme quando, come un lampo, dal contenitore è schizzato fuori un felino bianco e nero. L’animale, comprensibilmente spaventato, si è rifugiato in un angolo degli uffici. Con molta pazienza, dopo un po’, gli impiegati sono riusciti a tirarlo fuori e a prenderlo in braccio. La gattina ha anche accettato di bere dell’acqua, era ovviamente disidratata. Poi si sono dedicati a rintracciare il mittente della strana spedizione.
«Mi metto subito in viaggio, vengo a prenderla» ha detto la donna al personale della filiale, e così è stato: nel giro di poche ore è risalita fino a Vicenza, per prendere e coccolare di nuovo il suo animale domestico che è così tornato a casa. La United Parcel Service, la compagnia americana nella cui filiale è stato liberato e salvato il gattino, al momento non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla vicenda. Normalmente, comunque, l’azienda non si occupa di spedizioni di animali: questo caso è stato del tutto inusuale.
La storia «vicentina» - che sfata anche le consuete barzellette sul difficile rapporto fra i gatti e gli abitanti della città di Andrea Palladio – non è in realtà un caso unico. A marzo 2016, in Inghilterra, un gatto siamese era stato spedito per errore via posta. In quel caso la vicenda era accaduto in un paesino della Cornovaglia: i proprietari del micio avevano inviato una grossa scatola piena di dvd in direzione West Sussex, anche allora senza accorgersi che il micio di casa si era intrufolato dentro. E la spedizione era stata ancora più lunga: lo sfortunato micio giallomarrone aveva passato nel pacchetto ben otto giorni, prima che i destinatari lo aprissero e si accorgessero di lui. Ne era uscito disidratato, ma vivo.
Non sto più nella pelle, avevo affisso manifesti ovunque in città per ritrovarla