Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Al Padova derby e primato
Gol e spettacolo: decide Guidone, al Mestre non basta la rete di Neto. Biancoscudati in vetta
Se le partite di serie C fossero tutte come PadovaMestre gli stadi italiani sarebbero sempre pieni. Mancava da ben sedici anni, uno dei derby meno reclamizzati della regione, ma l’attesa è valsa la pena, perché ieri all’Euganeo sono andati in scena 90 minuti da copertina.
Il Padova vince 2-1, con la grinta ma anche la bravura del suo allenatore, perché Pierpaolo Bisoli azzecca la mossa chiave della partita, liberando l’estro e la follia di Marcandella e Cisco. Il primo dall’inizio e la dote sono due assist gioiello per Marco Guidone, che finalmente si sblocca e segna addirittura una doppietta, il secondo nella ripresa con un paio di strappi da urlo. Guidone rompe un digiuno che cominciava a pesare e dimostra di non aver disimparato come si segna. Era sempre andato in doppia cifra nelle ultime cinque stagioni, non poteva essere un caso. I suoi gol lanciano il Padova in vetta alla classifica, visto che il Pordenone perde a Reggio Emilia e in serata il Vicenza blocca al Menti lo scatenato Renate. Ma onore anche al Mestre, che gioca una partita eccellente, colpisce una traversa, offre forse il miglior calcio del girone, ma paga il rischio e l’azzardo allo stesso tempo di una difesa che spesso e volentieri fa il fuorigioco a centrocampo. E che ogni tanto si distrae, offrendo al Padova i varchi in cui infilarsi. Poi c’è l’arbitraggio, certo, una variabile che non si può non conteggiare, visto che il Mestre protesta su entrambi i gol padovani e che reclama pure un rigore.
In quest’ultimo caso la decisione di Dionisi sembra corretta, nei due gol da rivedere il contatto Marcandella-Gritti, con spinta dell’attaccante biancoscudato che viene giudicata di spalla e, dunque, regolare. Il duello: le sovrapposizioni continue del Mestre, la qualità del Padova e i varchi che si aprono quando i centrali arancioneri sbagliano in appoggio. Alla conta delle occasioni, il primo tempo offre una sintesi estrema che non rispecchia quanto visto sul campo. Il Mestre meriterebbe molto di più o quanto meno di non essere sotto di due gol. La traversa di Beccaro al 12’ è un capolavoro mancato di pochissimo, l’inserimento di Sottovia poco dopo non arriva a buon fine per una questione di centimetri, poi ci sono altre due chance in cui la difesa del Padova si salva anche con un pizzico di fortuna. Ma quando hai qualità da vendere in tutti i reparti, alla fine, gira e rigira, questo non può non fare la differenza. Belingheri è decisivo quando si tratta di far ripartire l’azione, dà il via al 2-0, sfiora due volte la quarta marcatura, il resto lo fanno Marcandella e Guidone.
Poi, nel vortice di cambi della ripresa, entra Cisco e Neto Pereira griffa in mischia il classico gol dell’ex. Difficile tenere il conto delle occasioni: il Padova ne colleziona tre in due minuti, Zironelli sgancia tutto l’arsenale offensivo ma non riesce a replicare il 2-2 di Pordenone. Guarda il caso: domenica c’è Pordenone-Padova ma anche Mestre-Renate. Come a dire, la sfida continua sempre più appassionante.