Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Un libro con gli articoli e un nuovo premio per ricordare Lago
«C’era una volta il Nordest - Giorgio Lago, vent’anni di giornalismo razza Piave». È questo il titolo dell’ultimo libro edito da Padova University Press e curato da Francesco Jori e Gianni Riccamboni. Un testo che propone gli editoriali più significativi di Giorgio Lago (nella foto) nel periodo di direzione de Il Gazzettino (1984–1996), e in quello successivo come opinionista dei quotidiani del gruppo L’Espresso (1997–2005). Il lavoro sarà presentato domani alle 16.45 al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto alla presenza di Stefano Marcon, sindaco di Castelfranco Veneto, Luigino Rossi, presidente dell’associazione «Amici di Giorgio Lago», Bepi Covre, editorialista, Mario Bertolissi, costituzionalista e Alessandro Russello, direttore del Corriere del Veneto. A seguire, alle 18.30, è programmata la cerimonia di inaugurazione della sala della biblioteca castellana dedicata a Lago. Nell’occasione sarà anche presentato il premio «Giorgio Lago Juniores, nuovi talenti del giornalismo 2017-18» che coinvolgerà l’ultima classe dei 12 licei classici delle maggiori città del Nordest, per un totale di 250 studenti: Giorgione di Castelfranco Veneto, Canova di Treviso, Tito Livio di Padova, Pigafetta di Vicenza, Scipione Maffei di Verona, Franchetti di Mestre, Foscarini di Venezia, Tiziano di Belluno, Liceo Celio Roccati di Rovigo, Prati di Trento, Leopardi di Pordenone e Stellini di Udine. Gli studenti dovranno sviluppare un elaborato ispirato da un avvenimento realmente accaduto nel Nordest (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige) «che consenta al candidato una riflessione su uno scritto di Giorgio Lago». La lunghezza dell’articolo non dovrà superare i 3.000 caratteri. Il figlio del giornalista, Francesco Chiavacci Lago: «I liceali dell’ultimo anno vengono a contatto con mio papà e i suoi scritti ed è una svolta nel nostro premio, che ora si orienta sempre di più verso i giovani - dice -. L’anno successivo avranno poi la possibilità, se vorranno, di collaborare con il Centro interdipartimentale di studi regionale Giorgio Lago dell’Università di Padova. Ci sembra il modo migliore per tenere vivo il suo ricordo».