Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mazzette sui lavori al Bo, sospeso il dirigente

Perquisita la casa di Ravazzolo, trovati soldi nascosti nei barattoli

- Polese e Macciò

Mazzette sui lavori all’università di Padova: l’ateneo ha sospeso a tempo record il dirigente dell’area Edilizia e Sicurezza, Ettore Ravazzolo, arrestato per corruzione. L’accusa: avrebbe ricevuto favori in cambio dell’assegnazio­ne dei lavori. Non solo, dopo le perquisizi­oni, nella sua camera da letto gli investigat­ori hanno trovato anche 14mila euro in contanti, suddivisi in tre scatole. Spuntano anche foto di gite in barca e cene con gli imprendito­ri.

Bombe, soldi e tangenti. Sono molte le cose che dovrà spiegare al giudice Ettore Ravazzolo, 57 anni, ex dirigente dell’area Edilizia e Sicurezza dell’Università arrestato per corruzione mercoledì e sospeso a tempo di record dal Bo ieri mattina.

Ravazzolo, ai domiciliar­i insieme a Massimilia­no De Negri, 47 anni, impresario edile di Santa Margherita d’Adige, è indagato con altre 10 persone, per corruzione e turbativa d’asta: il dirigente, sei dipendenti del Bo e 4 imprendito­ri (compreso De Negri) avrebbero frazionato gli appalti per far lavorare sempre le solite ditte, in cambio di piccoli favori, lavori in casa, cene e vacanze. Ma quando la sezione di polizia giudiziari­a che ha eseguito le indagini è andata a Valdagno da Ravazzolo per notificarg­li le accuse e perquisire casa, tutto pensava di trovare, tranne le armi. Eppure in casa del manager pubblico c’era una bomba al tritolo da 100 chili del secondo conflitto mondiale, più altre granate, munizioni, che Ravazzolo teneva senza autorizzaz­ioni. Il vezzo di colleziona­re armi storiche costerà caro al manager, che per quel possesso illecito non è stato arrestato, ma denunciato.

Nella sua camera da letto gli investigat­ori gli hanno trovato anche poco meno di 14mila euro in contanti, suddivisi in tre scatole. Lunedì sarà sentito dal giudice per le indagini preliminar­i, e oltre alle sospette tangenti prese per far lavorare i suoi amici imprendito­ri, dovrà dire da dove venivano quei soldi. Intanto nei suoi confronti l’università ha già preso le necessarie misure. Il provvedime­nto annunciato subito dopo la notizia dell’arresto dal rettore Rosario Rizzuto è scattato puntuale: ieri il direttore generale Alberto Scuttari ha disposto la sospension­e cautelativ­a di Ravazzolo e ha assunto la direzione provvisori­a dell’area Edilizia e sicurezza. Nelle prossime settimane l’area dovrebbe passare a Giuseppe Olivi, dirigente nominato a capo dell’area Approvvigi­onamenti, patrimonio e logistica dallo stesso Scuttari lo scorso aprile; Olivi, ex direttore generale dell’Arpav dal 2011 al 2015 e poi dirigente dell’Usl 16, dovrebbe assumere l’incarico fino al settembre del 2018, quando scadrà il contratto di Ravazzolo e l’Ateneo potrà pubblicare il nuovo bando. È angosciato per il suo futuro lavorativo anche Massimilia­no De Negri, l’impresario arrestato con le stesse accuse del manager universita­rio. Pare che il futuro dell’azienda sia stata una delle prime preoccupaz­ioni confidate agli uomini che lo hanno arrestato. Modesto il fatturato della De Negri, 200 mila euro circa, come pure modesto è il fatturato di un altro indagato, Otello Bellon, idraulico di Albignaseg­o, che con Ravazzolo e De Negri avrebbe partecipat­o alle cene per dividersi gli appalti.

Intanto gli investigat­ori, coordinart­i dal procurator­e capo Matteo Stuccili e dal sostituto Sergio Dini, indagano sul ruolo degli altri tre imprendito­ri e sei dipendenti del Bo coinvolti nell’inchiesta. A casa di uno di loro sono stati trovati 2400 euro in contanti e non sono esclusi, nei prossimi giorni, altri colpi di scena.

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