Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Troppe matricole e pochi prof È numero chiuso a Sociologia e gli studenti occupano la sede
Doveva essere una semplice assemblea di Ateneo, si è trasformata in vera e propria occupazione. Decine di studenti hanno trascorso tutta la notte a Palazzo Cesarotti, dietro alla Basilica del Santo, per protestare contro l’introduzione del numero chiuso nel corso di laurea in Scienze sociologiche, approvata mercoledì dal consiglio di corso. Nel mirino degli studenti non c’è tanto il Bo, quanto i vincoli di legge che hanno reso inevitabile il provvedimento. Negli ultimi quattro anni infatti il numero delle matricole è quadruplicato, passando da poco più di cento a 451; i docenti incardinati nel corso invece sono una dozzina e il numero è destinato a rimanere invariato, in quanto il Bo non ha i soldi per assumerne altri. In base al «decreto sulle teste», però, di docenti ne servirebbero una ventina. E se il corso non rispetta il rapporto numerico rischia la chiusura.
«L’Ateneo si è trovato con le mani legate e ha fissato un numero chiuso di 250-300 matricole - dice Tommy Ruzzante di Studenti per-Udu -. Già oggi molti studenti scelgono Sociologia come ripiego di altri corsi col numero chiuso; questa decisione innescherà un effetto domino, con gli studenti che si sposteranno da Sociologia ad altri corsi fino a quando si ripeterà il problema». «Il successo di Sociologia è evidente, la misura ci colpisce perché siamo migliorati troppo – commenta il presidente del corso Renzo Guolo -. È un meccanismo schizofrenico, che minaccia la chiusura a chi va bene come a chi va male».