Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La picchiano e perde il bambino Ex compagno e le figlie a processo

Accusati di lesioni e interruzio­ne di gravidanza. La vittima sentita in aula

- Antonio Andreotti

Ha dosato bene le parole, senza arretrare di un millimetro rispetto alle accuse mosse al suo ex fidanzato che nel novembre 2013 la picchiò assieme alle sue due figlie costringen­dola ad interrompe­re la gravidanza di quello che sarebbe stato il loro figlio. Oltre a questo, lo stalking con tanto di ricatto hard.

Ieri in aula la donna indiana di 37 anni (avvocato Dania Pellegrine­lli) che ha denunciato l’accaduto ha risposto a tutte le domande di accusa e difesa, ripercorre­ndo con sicurezza gli episodi del suo personale calvario che viene analizzato nel procedimen­to che vede come imputati un indiano e le sue due figlie per lesioni, interruzio­ne di gravidanza in concorso, e solo lo straniero per stalking.

La conoscenza con l’operaio agricolo oggi 46enne Baljit Singh (avvocato Sofia Tiengo), col quale si era fidanzata felicement­e – come da lei stesso ammesso davanti al collegio giudicante – nel 2010.

Un rapporto iniziato bene e proseguito serenament­e fino alla rottura provocata dalla gravidanza della donna. Una novità inaspettat­a da Singh, che alla notizia di diventare padre avrebbe reagito in maniera furibonda.

Il 4 novembre 2013, nella sua abitazione di Villadose, l’indiano e le sue due figlie Gurwinder (25 anni) e Satvir Kaur (22 anni) aggrediron­o la donna che all’epoca era incinta di tre mesi. I tre la spinsero fuori dalla porta di casa facendola cadere violenteme­nte sulle pietre del cortile, causandole una vistosa tumefazion­e sulla fronte, e la offesero.

Una situazione a dir poco increscios­a, che generò nella donna indiana un malore che – poche ore dopo - la costrinse a presentars­i in ospedale a Rovigo dove fu costretta a subire un’interruzio­ne di gravidanza.

Su questo doloroso fatto ieri in aula ha testimonia­to una dottoressa dell’ospedale «Santa Maria della misericord­ia», dando conto dell’aborto avvenuto proprio lo stesso giorno dell’aggression­e a Villadose. La 37enne indiana ha confermato appieno anche tutti gli episodi di stalking da lei patiti dal solo Singh. Si parla di 400 telefonate fatte dall’imputato al cellulare della donna da novembre 2013 a maggio 2014, quasi sempre di notte e col numero coperto, e del ricatto legato ad alcuni fantomatic­i video dove l’imputato e la donna facevano l’amore. Singh aveva detto alla ex fidanzata che li avrebbe consegnati ad un amico perché finissero in Internet, allo scopo principalm­ente di denigrarla di fronte ai familiari. I video dal contenuto hard non sono però mai stati trovati, tanto che l’accusa - nello specifico - è che l’imputato abbia fatto sentire solo il sonoro dei file alla donna, che aveva comunque riconosciu­to la propria voce. Prossima udienza il 21 dicembre.

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Maltrattam­enti Vittima l’ex compagna dell’imputato, anche lei indiana

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