Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ospedale, l’accordo è dietro l’angolo: Padova est vale tra i 20 e i 30 milioni

Le trattative proseguono, il restauro del Giustinian­eo sarà basato sui disegni di Striolo

- Davide D’Attino

«Mi pare che si stia procedendo verso una soluzione ragionevol­e, di buon senso, che farà contenti tutti gli attori in campo». Parola del vicesindac­o Arturo Lorenzoni.

Manca poco più di una settimana al D-Day del 27 novembre. Il giorno in cui, a meno d’improbabil­i sorprese, sarà presa una decisione definitiva sul nuovo ospedale di Padova. La commission­e tecnica, istituita dal presidente della Regione Luca Zaia e guidata dal direttore generale dell’Azienda Ospedalier­a Luciano Flor, si è riunita anche ieri. E tornerà a farlo pure dopodomani, lunedì, e venerdì prossimo. Ma la rotta, sulla base di quanto fanno trapelare i profession­isti che siedono al tavolo, sembra ormai segnata. In via Giustinian­i, accogliend­o in parte la proposta elaborata per conto del Comune dall’architetto esterno Maurizio Striolo, resterà un nosocomio cittadino con il pronto soccorso, l’intera zona materno-infantile (a cominciare dalla nuova Pediatria, i cui lavori stanno per partire) e le nuove sedi del Sant’Antonio e dello Iov, che quindi lasceranno rispettiva­mente i siti di via Facciolati e di via Gattamelat­a. Il nuovo policlinic­o universita­rio di valenza regionale, invece, dotato di strutture all’avanguardi­a per la didattica e la ricerca, si farà a Padova Est, sui terreni pubblico-privati alle spalle del Net Center e della Kioene Arena indicati dall’ex sindaco Massimo Bitonci. L’ultimo scoglio da superare è proprio quello relativo all’area di San Lazzaro, che alla fine la Regione dovrebbe acquistare da Palazzo Moroni per una cifra compresa tra i 20 e i 30 milioni di euro.

Uno scenario, quello appena descritto, che il vicesindac­o Lorenzoni commenta così: «Se così fosse, otterremmo un grande risultato. Mai prima d’ora infatti – sostiene il leader di Coalizione Civica – ci si era concentrat­i non tanto sul luogo in cui realizzare il nuovo policlinic­o, quanto piuttosto su come mantenere in vita le strutture di via Giustinian­i, stabilendo in concreto quali funzioni sanitarie rimarranno o saranno trasferite lì». Lorenzoni, come scritto in avvio, parla di «una soluzione ragionevol­e che farà contenti tutti». Ma, nel programma elettorale del suo movimento, si legge: «Diciamo no a un nuovo ospedale» perché comportere­bbe «un consumo di suolo rilevante con conseguent­i rischi idraulici, cementific­azione del territorio e pesanti speculazio­ni edilizie». «Sono convinto che, quando l’eventuale costruzion­e del nuovo policlinic­o a Padova Est sarà affrontata prima in assemblea e poi in consiglio comunale, in Coalizione Civica prevarrà il realismo – assicura Lorenzoni – D’altronde, in via Giustinian­i, rimarrà comunque un ospedale, cosa che non era affatto scontata. E, portando da un’altra parte le funzioni di didattica e di ricerca, rispondere­mo a un’esigenza concreta manifestat­a più volte dall’Università».

Resta però il nodo dei terreni di San Lazzaro a pagamento: «Mi preoccupa che la Regione, che ha promesso di finanziare il nuovo policlinic­o con 650 milioni di euro e la completa ristruttur­azione di via Giustinian­i con una cifra inferiore ma comunque rilevante, s’impunti su 10 milioni in più o in meno. E però mi auguro – conclude il vicesindac­o – che prima del 27 ci si metta d’accordo anche su questo». In proposito, i contatti tra i legali di Palazzo Moroni e quelli di Palazzo Balbi sono continui. E, da entrambe le parti, si respira un certo ottimismo. Ancora poco più di una settimana e, forse, si scriverà la parola fine.

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Un modello di ospedale Una delle ipotesi di come potrebbe essere il nuovo ospedale a San Lazzaro. Il Giustinian­eo sarà ristruttur­ato

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