Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Saonara piange la sua Jole «Voleva aprire un nuovo bar per stare di più con le figlie»

- Martina Zambon

«Dammi un prosecco, che lo alzo per la Jole va là», dice con un sorriso triste una signora di Saonara alla barista cinese nel bar centrale del paese. Mastica amaro la gente di qui dopo essersi svegliata con la notizia della tragica morte di Jole Bodo, «La Jole» come la chiamavano tutti. La Jole, esuberante a dir poco, conosciuta da tutti, pure dal parroco che dice «era della parrocchia di Villatora dove viveva ma me la ricordo sì». Trentasei anni compiuti il 30 settembre, un papà carabinier­e che vive ancora con la mamma a Feltre dov’è cresciuta lei. E poi la decisione di scendere in pianura 15 anni fa per seguire Luca, l’ex marito poliziotto da cui si era separata e con cui aveva avuto due figlie. Insieme al compagno, Giorgio Dazzo, aveva venduto appena un mese fa il centraliss­imo «Bar delle due anime», accanto alle Poste del paese.

E le due anime erano proprio le loro, quelle di Jole e «Giorgino», un omone che per le bimbe di Jole era un secondo papà. «Stavano cercando il posto giusto per aprire un nuovo locale - racconta sputando fuori a fatica le frasi un caro amico di Jole - cercavano qualcosa di aperto solo di giorno per dare spazio alla famiglia. Un mese senza lavorare, senza contatto con il pubblico e la Jole stava già impazzendo. Per questo abbiamo fatto serata venerdì. Eravamo appena usciti dalla Suite 53, un bar che tiene aperto fino a tardi a Piove di Sacco, erano passate da poco le 4, ci siamo salutati, io sono partito un paio di minuti prima di lei».

Alle 4 Jole aveva avvisato Giorgio, stava tornando. Poi le 14 telefonate senza risposta di lui nella mezzora successiva. Al punto che il compagno ha percorso a ritroso la strada che Jole stava facendo e ha visto così le auto accartocci­ate sulla statale 516, la Piovese, un rettilineo largo su cui non c’era segno di frenata. «Era tranquilla come sempre - dice l’amico sempre elegante, pantaloni grigi e una maglia rosa antico e poi le sue perle, la passione per le extension, il trucco. Stava bene».

Era tosta la Jole, spesso intervista­ta dai giornali per il piglio battaglier­o con cui aveva reagito a una serie di furti nel suo bar ma anche per i fantasiosi cartelli contro i maleducati che appendeva in bar. «Era una solare e vitale - ricorda ancora l’amico - ma non una che pestava sull’accelerato­re». Era legatissim­a alle due figlie ormai grandicell­e, intorno ai 10 anni. Barista da sempre, prima al Maori di Villatora dove viveva con Giorgio e le bambine e poi a Saonara, in piazza, di fronte al Municipio. «La Jole» era «sempre precisa - dice una cliente del bar - mai un capello fuori posto, mai senza rossetto, mai e poi mai senza tacchi e senza sorriso» ma era anche capace di farsi in quattro per trovar casa a un gattino infilato dietro al suo bancone.

 ??  ?? Barista Jole Bodo, viaggiava su di un Maggiolino, era a pochi km da casa
Barista Jole Bodo, viaggiava su di un Maggiolino, era a pochi km da casa
 ??  ?? Operaia Giulia Frigo, 25 anni, ha perso la vita sui Colli Euganei
Operaia Giulia Frigo, 25 anni, ha perso la vita sui Colli Euganei

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