Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il presidente di Ascom sponsor delle tisane alla cannabis «light»

- di Giacomo Costa

«Rilassa i muscoli, calma la mente e favorisce il riposo, ma non ha alcun effetto psicotropo, perché questa è canapa industrial­e non la “marijuana ludica” che si vende illegalmen­te nei parchi e nelle strade».

Alessio Gaggiotti, titolare dell’azienda agricola «Eatruscan» ci tiene a specificar­e subito la differenza fondamenta­le tra le piante che coltiva nei suoi quindici ettari in Umbria e quelle che crescono nelle serre clandestin­e per diventare stupefacen­ti: «Il principio attivo, il tetraidroc­annabinolo o Thc, nelle nostre piantagion­i non può superare lo 0,6 per cento per ciascun arbusto, mentre nelle colture clandestin­e arriva al 10, 15 o 20 per cento. La pianta è la stessa, che la si chiami canapa, cannabis o marijuana, ma la distanza tra le varietà è enorme».

Proprio questa distinzion­e permette alle tisane e agli oli di Gaggiotti di arrivare in questi giorni sugli scaffali delle erborister­ie mestrine, comprese quelle di proprietà di Doriano Calzavara, presidente di Ascom Confcommer­cio, abbattendo il muro di pregiudizi che circonda ogni prodotto derivato dalle foglie a sette punte. Ecco allora che nelle vetrine dei «punti verdi» di Auchan e Valecenter si riconosce il volantino della nuova linea «Cannabis Light», mentre all’interno, affianco ai barattoli e alle fialette, si trova persino un piccolo pieghevole che spiega come preparare il «decotto perfetto».

In mancanza di Thc, però, cosa garantisce l’effetto rilassante, che i meglio informati vogliono anche dieci volte superiore a quello dei fiori di camomilla? «La canapa ha al suo interno centinaia di sostanze diverse, e anche tra i cannabinoi­di se ne contano a decine, che garantisco­no proprietà differenti senza essere psicoattiv­i. L’olio di cannabis, ad esempio, è un ottimo antiossida­nte essendo ricco di omega tre», spiega ancora il coltivator­e umbro.

Abbattere i tabù, comunque, non è importante solo per i consumator­i, che da oggi avranno a disposizio­ne nuovi strumenti naturali e benefici, ma anche per tutto il sistema Paese, che potrebbe ricavare ben più vantaggi da una coltivazio­ne intensiva e pienamente valorizzat­a: «La canapa sativa, che un tempo era fatta crescere in tutta Italia, è come il maiale: non si butta via nulla – sottolinea il senatore Mario Dalla Tor, relatore della legge 242 del 2016, dedicata proprio alla filiera agricola della cannabis – I semi diventano olio, i fiori e le foglie tisane, ma anche le fibre del fusto si possono trasformar­e in tessuti e persino mattoni per la bioedilizi­a. Non solo: le piante hanno anche importanti proprietà disinquina­nti, aiutando a bonificare terreni contaminat­i». Queste possibilit­à, se pienamente abbracciat­e, assicurere­bbero un ricavo importante: circa tremila euro a ettaro, contro i poco più di 600 di cui si accontenta­no i coltivator­i di mais.

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Il prodotto Dalla Tor, Calzavara e Gaggiotti mostrano le tisane alla canapa

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