Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
C’è accordo su Padova est Ma Giordani: «Il Demanio stabilisca il prezzo dell’area»
L’Ateneo pagherà l’abbattimento dei suoi stabili in via Giustiniani
Alla fine si sta componendo a Padova est il puzzle di posizioni sulla collocazione del nuovo ospedale. «Stiamo facendo di tutto per metterci d’accordo — conviene il professor Mario Plebani, direttore della Scuola di Medicina e delegato dell’Università al tavolo tecnico — si respira decisamente un’aria migliore. Con il Comune concordiamo su diversi punti, c’è un’apertura da entrambe le parti, nella consapevolezza che se l’ospedale si farà, vinceremo tutti, in caso contrario sarà una sconfitta collettiva. L’ipotesi dei Colli è tramontata per evidenti problematicità, di Padova ovest non abbiamo parlato. Mi preme infine sottolineare che l’idea di non lasciare il vuoto nell’attuale sede di via Giustiniani non è certo una novità. Da tempo l’Ateneo ha elaborato un progetto di riqualificazione dell’area (presentato quest’estate in Azienda ospedaliera insieme alla Regione, ndr)». Insomma, pensieri sintonizzati all’unisono.
«Confermo: con serenità e collaborazione si sta arrivando a una soluzione condivisa — dice il sindaco Sergio Giordani —. In queste ultime ore le posizioni, almeno di Comune e Università, si stanno avvicinando e ciò assume un’importanza strategica. E’ il frutto di uno sforzo di comprensione reciproco compiuto nell’interesse di tutti, perchè la posta in gioco è alta e stavolta vogliamo raggiungere l’obiettivo tanto atteso. Lavoriamo con buonsenso, è meglio fare, piuttosto che continuare a chiacchierare. L’essenziale è che i cittadini abbiano l’ospedale, chi vince non è fondamentale». E quindi tutti a Padova est? «In teoria pare la soluzione più probabile, ricordando che l’ultima parola spetta alla Regione — aggiunge il primo cittadino —. Alla quale però, e lo ripeto, non regalerò i terreni, li venderò. Le aree in cui sono sorti gli altri ospedali del Veneto sono state acquistate, non capisco perchè quella di Padova debba essere ceduta gratis. Il valore non lo stabiliranno i nostri periti, bensì l’Agenzia del Demanio».
Chiara l’irritazione, sul punto, di Palazzo Balbi, dove ci si chiede: ma che diavolo se ne farà Giordani di quei 430mila metri quadri a Padova est se salta il progetto dell’ospedale? Tanto più che la legge concede alla Regione di «scavalcare» il Comune e costruire la futura cittadella della salute dove vuole. E senza nessun obbligo di riconvertire l’attuale complesso di via Giustiniani, che potrebbe abbandonare al «buco nero» tanto temuto dal sindaco, soprattutto in termini di indotto perduto per commercianti, alberghi, ristoranti e bar della zona. Chiaro il messaggio?
E’ anche vero che il muro contro muro servirebbe solo a perdere altro tempo, quindi la soluzione prospettata dietro le quinte è di arrivare al compromesso di vendere alla Regione i terreni per 20-25 milioni di euro e non per 50, come ventilato dieci giorni fa. Se il 27 novembre, al tavolo decisivo a Venezia, le parti dovessero convenire definitivamente su Padova est, si firmerà un nuovo accordo di programma tra Regione, Provincia, Comune, Università, Iov e Azienda ospedaliera, stazione appaltante che, una volta comprati i terreni, indirà una gara per la progettazione. Intanto il governatore Luca Zaia chiederà i 640 milioni necessari all’opera in parte allo Stato e in parte, con mutuo, alla Bei. Un iter lungo due anni, al termine dei quali si lancerà il bando europeo per l’affidamento dei lavori, a quel punto immaginabili nel 2021. Altri 4-5 anni ci vorranno per vedere l’opera finita: 900 letti e campus universitario.
Intanto si lavorerà per lasciare altri 900 letti in via Giustiniani, tra Sant’Antonio (con le specialità di base), Iov, polo della Donna e del Bambino, Policlinico con piastre operatorie e Chirurgie (il Monoblocco sarà abbattuto, come Neurologia, Neurochirurgia, Pneumologia e Ortopedia, mentre la Oncoematologia Pediatrica «Città della Speranza» resterà a disposizione dell’Ateneo come stabile, perchè la specialità sarà inglobata dalla nuova Pediatria) e una palazzina da creare sul sedime delle ex cucine. Ospiterà Pronto soccorso (l’attuale diventerà piastra servizi e laboratori per l’Anatomia patologica), Terapie intensive e Suem 118, ora in via Cornaro, vicino all’obitorio che resterà invece dov’è. Il Giustinianeo si trasformerà nella sede della direzione generale dell’Azienda ospedaliera e di altri servizi logistici, mentre l’hospice Pediatrico di via Ospedale passerà nella cittadella futura, restituendo all’Usl 6 i locali che occupa adesso. Il dialogo è serrato tra Regione e Università, che oltre al campus dovrà pagarsi l’abbattimento degli edifici di sua proprietà in via Giustiniani(non tutti sono di Palazzo Balbi), e relativa bonifica del suolo, e decidere come riconvertire quelli di via Ospedale in cui oggi sono sistemati diversi ambulatori.
Il sindaco In armonia si sta collaborando a una soluzione condivisa
Mario Plebani Stiamo facendo di tutto per metterci d’accordo, il clima si è rasserenato