Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Altri tre vigili indagati

Non c’è più solo il comandante accusato di abuso d’ufficio Bocche cucite in Comune, M5S: «Si affianchi un vicario»

- Antonio Andreotti Nicola Chiarini

Si allarga l’inchiesta partita la scorsa primavera con l’iscrizione del comandante dei vigili urbani Giovanni Tesoro nel registro degli indagati con le ipotesi di reato di peculato, abuso d’ufficio e falso. Ora emerge che con il dirigente anche tre agenti municipali del comando rodigino sarebbero indagati per abuso d’ufficio.

La vicenda giudiziari­a parte la scorsa primavera. A marzo Maria Cristina Cavallari, segretario generale di Palazzo Nodari, riceve una lettera anonima contenente numerose accuse contro il comandante dei vigili urbani, che ricopre questo incarico da fine aprile del 2015. Nella missiva si sosterrebb­e che Tesoro non starebbe vigilando su alcuni suoi agenti, tre o forse quattro, che secondo la lettera sarebbero soliti bere e dormire in servizio. Nei confronti del comandante, poi, l’accusa diretta è quella di aver adoperato l’automobile di servizio a titolo personale, usandola per esempio per recarsi a corsi di formazione.

A quel punto il segretario comunale aveva chiesto chiariment­i a Tesoro che, a propria volta, aveva fatto avviare le indagini ad agenti della polizia municipale innescando di fatto l’apertura del fascicolo. È nella fase delle indagini interne nel comando municipale che sembra essersi formato il presunto abuso d’ufficio dei tre vigili urbani ora indagati.

Da Palazzo Nodari, per il momento, non arrivano commenti.

Dall’opposizion­e Ivaldo Vernelli chiede che si porti la questione in consiglio comunale. «Fin qui – attacca il capogruppo M5S - il sindaco Massimo Bergamin e il presidente del consiglio Paolo Avezzù hanno evitato ci fosse il confronto in aula. E penso non tanto alla vicenda giudiziari­a, per cui vale la presunzion­e di innocenza, ma ai problemi irrisolti organizzat­ivi della polizia municipale, più volte segnalati anche dai sindacati».

Vernelli, inoltre, rilancia l’opportunit­à di un atto di cautela, anzitutto da parte del comandante Tesoro. «Su Bergamin non ripongo alcuna speranza e mi rivolgo al segretario generale – continua il capogruppo M5S - se non la sospension­e di Tesoro, si valuti almeno l’affiancame­nto di un vicario. Si ascoltino inoltre i tre agenti indagati, anche in audizione riservata, per capire quale sia la situazione esatta».

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