Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Teatro di Adria, cercasi sponsor: riportiamolo ai fasti di un tempo»
Una delle tradizioni peculiari di Adria, l’amore per la musica lirica, affonda le sue radici lontano nel tempo: basti pensare che dall’inizio dell’Ottocento si sono succeduti ben dodici teatri, in uno dei quali, nel dicembre 1934 debuttò il soprano Giuseppina Strepponi, che successivamente divenne la moglie di Giuseppe Verdi. Il «grande» teatro, ultimato nel 1935, fu inaugurato con Mefistofele di Boito ed un cast «stellare». Fino agli anni Settanta si susseguirono stagioni liriche, talvolta con cantanti celeberrimi i quali, per lo più, non assumevano atteggiamenti da divi inavvicinabili. Mario Del Monaco, finito lo spettacolo, fu portato in trionfo per le strade di Adria ed alcuni suoi «tifosi» si fecero autografare la camicia. Giuseppe Di Stefano al termine di uno spettacolo, a casa mia, si cimentò nel duetto finale della Forza del Destino «Invano Alvaro»: la parte del baritono toccò a me e sono talmente stonato (lo era anche Arturo Toscanini) che riuscii a far sbagliare anche l’amico Giuseppe. Questo glorioso periodo sostanzialmente si concluse con gli anni Ottanta. Oltretutto vi sono stati notevoli lavori di restauro e di straordinaria manutenzione ed attualmente il teatro ha circa 800 posti e ben può tornare un «tempio della lirica». Purtroppo però le cose si complicano per le spese necessarie per l’allestimento. L’anno scorso il direttore artistico del settore Sergio Trombini è riuscito a far rappresentare Traviata ed il Barbiere di Siviglia. Egli mi dice che ci sarebbe ancora la possibilità di mettere in scena Aida, con un costo molto limitato, perchè si tratterebbe di una specie di anteprima di uno spettacolo destinato poi a vari teatri d’Italia. Chiedo al Sindaco se l’operazione andrà in porto, sentendomi rispondere che le casse comunali non consentono di coprire gli interi, seppur non rilevanti, costi. Sarebbero quindi necessarie sponsorizzazioni da parte di privati od enti pubblici: speriamo che qualcuno sia disponibile a contribuire a riportare il teatro di Adria ai fasti di un tempo.