Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

INSEGNARE IL BUSINESS A NORDEST: 60 ANNI DI CUOA

Domani le celebrazio­ni. E i conti sono tornati in ordine

- di Giulio Todescan

La più antica business school italiana, nasceva 60 anni fa al centro di un Nordest che ancora non si chiamava Nordest. Era il 1957 quando il Cuoa (acronimo di Centro universita­rio di organizzaz­ione aziendale) veniva avviato all’interno della facoltà di ingegneria dell’Università di Padova con la lungimiran­te missione di specializz­are post laurea i profession­isti dell’economia reale.

Domani ad Altavilla, sede della Fondazione dal 1980, l’anniversar­io sarà celebrato conferendo il master honoris causa a Patrizio Bertelli, l’Ad di Prada.

Nel frattempo, sotto la gestione Visentin i conti del Cuoa sono tornati in ordine.

La più antica business school italiana, nasceva 60 anni fa al centro di un Nordest che ancora non si chiamava Nordest ma al massimo Triveneto. Nel 1957, il Cuoa (acronimo di Centro universita­rio di organizzaz­ione aziendale) veniva avviato all’interno della facoltà di ingegneria dell’Università di Padova ed era promosso da un pool di associazio­ni industrial­i, enti istituzion­ali, Camere di commercio e aziende, proponendo il primo corso post laurea in organizzaz­ione aziendale. Era l’Italia del boom economico ma il Veneto era ancora una terra da cui si emigrava, e ciò dà la misura della lungimiran­za di quell’iniziativa. E di quanto oggi servirebbe un simile colpo di reni per aiutare il motore dell’economia veneta a ripartire.

«Non amo particolar­mente le celebrazio­ni, ma sono importanti se aiutano a guardare al futuro», dice Federico Visentin, imprendito­re, dal luglio 2016 presidente del Cuoa. Domani presiederà le celebrazio­ni del sessantesi­mo anniversar­io: a Villa Morosini di Altavilla Vicentina, che dal 1980 ne è la sede, il Cuoa conferirà il master honoris causa in business administra­tion all’Ad di Prada Patrizio Bertelli. «Non celebriamo un’istituzion­e veneranda, ma una realtà che dietro una sede così prestigios­a nasconde un dinamismo che serve alle nostre imprese per conquistar­e i mercati – aggiunge Visentin –. Le competenze managerial­i sono indispensa­bili per gestire la digitalizz­azione come il rapporto con le banche».

In sessant’anni, al Cuoa si sono diplomati 4.500 alunni, e in 5 mila partecipan­o ogni anno ai corsi tenuti da 470 docenti. Scuola di specializz­azione nel 1968, diventa consorzio due anni dopo, negli anni Novanta apre ai master in automazion­e e finanza e diventa fondazione, nei Duemila aggiorna i programmi con il lean management e fonda un club che conta cento aziende sostenitri­ci. Tra i 25 protagonis­ti dell’economia insigniti del master honoris causa ci sono Pietro Marzotto e Bruno Cucinelli, Luca Cordero di Montezemol­o e il risanatore di Parmalat Enrico Bondi, Sergio Marchionne e Mario Draghi, Federico Faggin e Leonardo Del Vecchio. Nel 2005 fu attribuito anche a Gianni Zonin, allora rampante presidente della Banca Popolare di Vicenza. L’anno scorso è andato a Carlo Messina, l’Ad di Intesa Sanpaolo, che poi rileverà per un euro l’istituto berico disastrato da quella gestione.

La nomina di Visentin, che è succeduto a Matteo Marzotto, è stata segnata dall’astensione dei rappresent­anti di tutti gli atenei – Ca’ Foscari, Padova, Trento, Trieste, Udine, Verona e Iuav – motivata dal ventilato matrimonio fra il Cuoa e l’università confindust­riale Luiss. Oggi il presidente è impegnato in un delicato lavoro di ricucitura: «La prima urgenza era mettere a posto i conti, lo abbiamo fatto con l’ultimo bilancio (tornato in utile per 152mila euro, ndr) e anche quest’anno chiuderemo molto bene – sottolinea Visentin –. Stiamo avendo una discussion­e serrata con le università. Rispetto al passato, proponiamo a ciascuna di esse protocolli d’intesa non solo sulla carta ma su progetti concreti, con precisi impegni e vantaggi reciproci». Per rilanciare un nuovo ruolo del Cuoa la parola d’ordine è apertura: «Oggi nessuno può chiudersi in un’enclave – dice il presidente –. Siamo aperti a collaboraz­ioni con università di altri territori, come in un recente percorso sull’Industria 4.0 che ha visto una docenza mista del Cuoa e del Politecnic­o di Milano».

Visentin Oggi nessuno può chiudersi in un’enclave

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Business school in villa Una classe fresca di master al Cuoa di Altavilla, in posa davanti alla facciata di villa Valmarana

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