Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Linkki e la concia della pelle. «Così un’arte diventa green e 4.0»
Il sistema operativo sviluppato da Htc ha rivoluzionato i processi produttivi. L’esperienza della vicentina Dani
«C ollegamento», in finlandese «linkki»: è questa la parola chiave scelta come etichetta per il software di gestione sviluppato da Htc-High Tech Consultant per Dani Sustainable Leather. Dani è un’azienda censita nel rapporto Green Italy della Fondazione Symbola come esempio di impresa green e come caso di studio nell’Industry 4.0. Htc opera dal 1993 nel mondo dei software e dalle soluzioni informatiche passando dall’analisi dei processi fino a caratterizzarsi per la completezza dell’approccio. Un matrimonio che finirà sotto la lente d’ingrandimento dei visitatori che domenica entreranno negli stabilimenti di Arzignano dove avranno la possibilità di vedere «Linkki» in azione e di studiare da vicino i segreti delle due aziende vicentine che hanno ingranato la marcia dell’innovazione. «Quando è ora di mettere ordine nei processi, per riprendere a crescere... la mappa ce l’ha Htc» recita il motto dell’azienda. Un approccio che si sviluppa su più linee d’azione. Dal «process design» che promette di rovesciare il fronte sull’ottimizzazione delle performance dei processi, passando per «l’implementation service». «Noi non solo offriamo le soluzioni – spiega Enrico Aramini, fondatore e presidente di Htc - ma ci poniamo anche come componente per raggiungerle. Il software è una parte dell’obiettivo da raggiungere, assieme alle persone, ai processi, alla cultura e all’hardware. Nel corso della nostra esperienza abbiamo sviluppato le soluzioni per le aziende innovative che vogliono crescere. Linkki, il sistema operativo sviluppato tra personale Dani e Htc, permette di collegare i centri di lavoro in modo trasversale con il mondo della produzione». Htc non è solo un’azienda orientata al futuro ma è un’azienda che traghetta le imprese verso il futuro. «Aiutiamo le imprese all’evoluzione» conclude Aramini.
A Arzignano, nel distretto della concia, la Dani Sustainable Leather è invece una delle aziende che si sono maggiormente distinte per gli investimenti in materia di sostenibilità e rispetto dell’ambiente. La produzione conciaria, pur mantenendo aspetti tipici delle lavorazioni artigianali, ha ormai assunto caratteristiche industriali e può entrare a pieno titolo nel panorama dell’Industria 4.0. «Per noi è un’occasione per far capire che la lavorazione della pelle è un’arte che non solo può essere sostenibile, ma che è sinonimo di innovazione e di eccellenza – spiega l’a.d. di Dani, Giancarlo Dani - un progetto di impresa in cui in cui si fondono rispetto per l’integrità della persona e la sua valorizzazione, salvaguardia dell’ambiente e del territorio, investimenti in ricerca e innovazione. È in questo contesto che si inserisce anche Linkki». L’azienda da 65 anni produce pelli di alta qualità operando in una miriade di settori merceologici, dall’automotive alle calzature passando per l’arredamento. L’ 1,5 per cento del fatturato annuo viene investito in innovazione e ricerca. «Linkki è un progetto – prosegue Dani - di innovazione tecnologica e organizzativa che ha l’obiettivo, attraverso l’introduzione di un sistema Mes (Manufacturing Execution System), di velocizzare, estendere e condividere la gestione delle informazioni, rendendo più efficaci ed efficienti le attività operative ed i processi decisionali, oltre a contribuire al miglioramento della qualità della produzione. Un vero e proprio cambiamento culturale verso l’Industria 4.0».