Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pedrocchi, un piccolo hotel extralusso nel sottotetto
Dopo la mediazione dell’assessore Colasio (e per le difficoltà del gestore) riparte il progetto
Un albergo extralusso, con al massimo 25 posti letto, al secondo piano e nel sottotetto del Caffè Pedrocchi. Cioè nelle stanze, oggi chiuse al pubblico, che fino a qualche tempo fa erano la sede del settore Cultura del Comune.
E’ questo il progetto, che era già stato tentato in passato senza grande fortuna, a cui sta lavorando l’imprenditore veneziano Ermes Fornasier, presidente della Fede Group, ovvero la società milanese che, da gennaio 2014, si occupa della gestione dello storico locale senza porte di via VIII Febbraio (di proprietà del Municipio).
Il piano, che prima di diventare operativo dovrà ovviamente ricevere il via libera non solo di Palazzo Moroni ma anche dei vigili del fuoco e soprattutto della Soprintendenza (il Pedrocchi è un monumento vincolato dalle Belle Arti), fa parte della nuova convenzione stipulata di recente da Comune e Fede Group dopo che quest’ultima, a febbraio scorso, quando al governo della città c’era il commissario straordinario Paolo De Biagi, aveva manifestato l’intenzione di rescindere il contratto siglato tre anni prima. Un contratto che prevedeva e prevede che la compagine meneghina versi nelle casse di Palazzo Moroni un affitto annuo pari al 12% del proprio fatturato (e comunque non inferiore a 80mila euro, cioè poco più di 6.500 euro al mese).
Per trattenere all’ombra del Santo Fornasier e soci, è stata fondamentale la mediazione dell’assessore alla Cultura Andrea Colasio che, nella nuova convenzione, ha appunto inserito la possibilità di realizzare una piccola (ma extralusso) attività alberghiera al secondo piano e nel sottotetto del Caffè. Un progetto ambizioso, certamente. Ma, almeno a prima vista, piuttosto difficile da realizzare. (d.d’a.)