Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sparkasse, l’offensiva a Nordest
Aprirà a Verona: «Dedicato alle aziende nordestine»
Partirà all’inizio dell’anno prossimo, con l’apertura a Verona di un International Desk dedicato alle imprese venete che lavorano con e all’estero, l’offensiva a Nordest di Sparkasse, la storica insegna bancaria radicata nel Sudtirolo italiano. E a Belluno, secondo mercato di riferimento, Sparkasse ha dato vita a una consulta territoriale guidata dall’imprenditore Paolo Doglioni.
Nel Veneto sbancato dalla misera fine delle due Popolari di riferimento, è in corso un profonda redistribuzione del mercato del credito. Il deserto lasciato da Vicenza e Montebelluna è diventato terra di conquista, dove si misurano le strategie di penetrazione delle insegne bancarie - nazionali e locali - interessate a presidiare il Nordest e ad accompagnarne la ripresa economica. Perciò non deve sorprendere se anche un marchio connotato - a partire dal nome, Sparkasse - da una fortissima identità territoriale, legata al Sudtirolo germanofono, ha deciso di intraprendere una sua linea di espansione verso il vicino Veneto, contraddistinta da una presenza «a maglie larghe» che punta sulla specializzazione del servizio piuttosto che sull’occupazione fisica (gli sportelli attivi nell’area sono in tutto 28, con una particolare concentrazione a Belluno e Verona).
Il primo segnale di questa manovra si vedrà con l’inizio dell’anno nuovo: Sparkasse aprirà a Verona, dove è già operativo da tempo un Centro Corporate che lavora con imprese di taglio medio-alto, una nuova business unit denominata «International Desk», dedicata alla consulenza professionale per le aziende nordestine che affrontano le sfide dell’internazionalizzazione. Composto in questa prima fase da quindici specialisti, il desk veronese nasce per offrire servizi «sartoriali» in relazione alle esigenze finanziarie delle imprese collegate all’export o all’insediamento nei mercati esteri. Sparkasse metterà sul tavolo il proprio capitale umano - cioè l’investimento ormai pluriennale sulla preparazione del personale nell’ottica dell’internazionalizzazione del business - e anche, ovviamente, il ruolo nodale che da sempre ha svolto come istituto di «cerniera» con la banche di area tedesca.
A monte di questo investimento nell’area nordestina c’è una strategia più ampia, che ha visto la Cassa di risparmio bolzanina focalizzarsi in questi ultimi anni nell’attività di consulenza al cliente, in particolare nel segmento del risparmio gestito. I numeri, sotto questo aspetto, parlano chiaro: dall’inizio di quest’anno, la crescita della raccolta gestita da Sparkasse ha segnato un +20,4%, arrivando a toccare la cifra di 1,35 miliardi di euro. «Abbiamo scelto - mette in chiaro l’amministratore delegato e dg, Nicola Calabrò - di essere una banca che, anziché proporre al risparmiatore propri prodotti, preferisce far scegliere ai clienti i prodotti di risparmio delle migliori società di gestione. Abbiamo investito molto nella formazione e preparazione dei nostri consulenti, in modo da rendere distintiva la nostra capacità di offerta e di accompagnamento del cliente nelle scelte di investimento».
Un altro segnale preciso della volontà di radicarsi in Veneto viene da Belluno, dove Sparkasse ha voluto costituire una specifica consulta territoriale con presidente Paolo Doglioni, già numero uno della Camera di commercio locale. Ne fanno parte anche gli imprenditori Chiara Lavanda, Michele Faggioli, Gianluca Vigne, Sandro Da Rold, Giorgio Ciotti, Guido Pante e Idalgo De Pra.