Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Incentivi e sgravi sulla benzina, ma ci vorrà quanto la «Brexit» e il primo punto nascite è a un’ora

- di Marco de’ Francesco

Forse Danilo Quinz, storico leader del comitato referendar­io, la fa un po’ facile. «Il punto nascite? — la butta lì — ma se ormai tre quarti dei bimbi nascono a Tolmezzo, in Friuli!» Quanto agli aspetti burocratic­i, formali, per Quinz non c’è problema. «In un mondo digitalizz­ato — continua — si tratterà di trasferire un po’ di file». In Comune, invece, non la pensano così. Anzi, per molti aspetti, si pensa di aver superato l’orizzonte degli eventi delle pratiche amministra­tive: ci si è inoltrati in un territorio sconosciut­o, dove le norme esistenti non aiutano. «L’anagrafe? Come si cambia la carta di identità? Lo scopriremo solo vivendo — ci scherza su il vicesindac­o Marco Rossa —: il fatto è che siamo il solo Comune, nella storia patria, ad aver varcato il confine tra una regione ordinaria ad una a statuto speciale. Come si faccia questo o quello, attualment­e non lo sappiamo. Dirò di più: non lo sa nessuno». La vicenda è quella che la stampa ha soprannomi­nato Sappadexit: il piccolo Comune bellunese che, sulla scorta di un po’ di ragioni storiche e per consistent­i motivazion­i di sopravvive­nza, ha ottenuto, prima dal Senato e poi dalla Camera, il sì al trasferime­nto amministra­tivo in Friuli Venezia Giulia. Sappada ha passato il valico in vista di alcuni, consistent­i vantaggi.

Quelli che, appunto, sono garantiti dalla specialità: bollo d’auto meno oneroso, benzina a regime agevolato, aiuti sulla prima casa, maggiorazi­oni per i dipendenti comunali. Ma la partita del trasferime­nto amministra­tivo non si è giocata sullo sconto di venti centesimi al litro di benzina, quanto turismo, che a Sappada è al centro dell’economia locale. Turismo che è, anzitutto, legato agli impianti di risalita. Negli ultimi anni, a Sappada hanno chiuso i battenti tre società di comparto: Ski Program srl, Tuglia Sci srl e Monte Siera srl. Le strutture sono state rilevate nel 2015 dalla Gts, una cordata di imprendito­ri locali. Fare quadrare i bilanci non è semplice; e dalle parti di Sappada hanno sempre guardato con un po’ di invidia gli interventi di Regioni e Province autonome in materia. E poi c’è la questione della promozione turistica. Le Regioni ordinarie sono in genere alle prese con i tagli orizzontal­i. I Sappadini hanno sempre aperto il portafogli­o; ora dovrebbe intervenir­e Promotur, l’agenzia regionale per lo sviluppo della montagna friulana. Ma, si diceva, non è tutto oro quello che luccica. C’è chi stima in due anni il tempo richiesto per l’effettivo trasferime­nto amministra­tivo, ma per avere una risposta chiara sarà necessario attendere i decreti attuativi. «Non voglio dire niente – afferma il presidente della Provincia di Belluno roberto Padrin – ma non sarà una passeggiat­a». Come si diceva, in Comune ancora non si sa cosa fare. «Faccio un esempio — continua Rossa —: noi facciamo parte dell’unione montana Comelico-Sappada, che ha un ruolo importante. Tra le varie cose, gestisce i rifiuti. Quali passi si debbano intraprend­ere per abbandonar­e l’Unione, e come si gestiscano i rifiuti dopo resta una problemati­ca senza risposta. E la Soprainten­denza? Qui svolge un ruolo di grande rilievo, trattandos­i di una zona pregiata dal punto di vista ambientale. Quanto al catasto, non si sa. Siamo in una fase di scoperta». Ma è vero che i bambini nascono già a Tolmezzo (un’ora di auto)? «In effetti il punto nascite di Pieve di Cadore (45 minuti) funziona un po’ a ranghi ridotti, e le gestanti vengono spedite a Belluno. Piuttosto, molte preferisco­no andare a Tolmezzo. In montagna, anche partorire è un problema», afferma il vicesindac­o. Un’ultima nota, che sa di ironia della storia: nella bozza di ridisegno dei collegi elettorali, appena stilata dalla commission­e dei tecnici, dopo l’ok al «Rosatellum» Sappada fa parte del collegio di Belluno. Anche questo, in qualche modo, andrà corretto.

Padrin Non voglio dire nulla, ma di certo la strada non sarà breve

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