Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ospedale, l’Ateneo va in pressing «Se si rinvia ora è una presa in giro»
Plebani, preside di Medicina: «C’è una buona soluzione, la politica sia responsabile»
«La commissione tecnica, istituita tre settimane fa dal governatore Luca Zaia e alla quale come Università abbiamo partecipato, ha lavorato molto bene, giungendo a una soluzione che soddisfa appieno le esigenze della sanità e della medicina padovana. E adesso, quindi, ci aspettiamo che la politica si assuma le sue responsabilità, evitando ulteriori tentennamenti e rinvii che, a questo punto, rappresenterebbero una vera e propria presa in giro».
Alla vigilia del tavolo istituzionale di domani, convocato dal presidente della Regione per prendere una decisione definitiva sulla vicenda del nuovo ospedale, il Bo alza la voce. E lo fa con le parole del professor Mario Plebani (foto a sinistra, in alto), numero uno della Scuola di Medicina, che conferma l’ipotesi del doppio polo. «La programmazione regionale – spiega Plebani – assegna a Padova un totale di 1.800 posti letto. E proprio sulla base di questa previsione, dando maggiore forma e sostanza a un progetto che già esisteva da tempo, si è stabilito di mantenere in via Giustiniani un ospedale cittadino, di comunità, e di realizzare un nuovo policlinico di valenza regionale, d’alta specializzazione, nell’area di Padova Est».
Insomma, come evidenziato dal sindaco Sergio Giordani, due strutture «di pari dignità»: «Proprio così – ribadisce il presidente della Scuola di Medicina – Ci saranno 900 posti letto da una parte e altrettanti dall’altra, alcune funzioni in via Giustiniani e altre a Padova Est, certi servizi a ridosso del centro e certi altri in una zona più periferica, senza sovrapposizioni e inutili doppioni. E in questo modo – sottolinea Plebani – si potrà finalmente procedere alla riorganizzazione del sistema sanitario sul territorio, magari anche attraverso un’unica regia frutto dell’integrazione tra Azienda Ospedaliera e Usl 6».
Lo scenario, dunque, sembra piuttosto chiaro. Ma il professore attende con qualche apprensione l’incontro di domani: «Il tavolo presieduto da Zaia è l’occasione per chiudere positivamente una vicenda che si trascina da più di vent’anni. E non vorrei che quest’occasione – scandisce Plebani – fosse sprecata, per colpa di un tira e molla che non fa bene a nessuno. Leggo infatti che Comune e Regione stanno litigando per la gratuità o meno dell’area di Padova Est. Questa cosa non mi piace. E, quindi, chiedo alla politica di affrontare la questione in maniera più responsabile – ammonisce il professore – sapendo che in gioco ci sono soprattutto l’eccellenza e la competitività del nostro sistema medico-sanitario che, pure a causa di queste annose discussioni, rischia di perdere ulteriori posizioni».
Un’apprensione, quella di Plebani, che pare essere condivisa anche dal presidente dell’Ance Luigi Ometto: «Quello di padovani gran dottori – osserva il numero uno dei costruttori edili – è forse un appellativo che non ci meritiamo più. Ormai da troppo tempo, infatti, il nuovo ospedale sembra una pedina che si sposta in continuazione su una scacchiera impazzita. Padova Ovest, Padova Est, via Giustiniani, aeroporto Allegri, via dei Colli, via Corrado, Legnaro, Saonara, Limena, avanti c’è posto. Ne ho davvero sentite di tutti i colori – sbotta Ometto – E non ho la minima intenzione di inserirmi in quest’autentica ammucchiata, spesso popolata d’incompetenti e pressapochisti».