Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ospedale, l’Ateneo va in pressing «Se si rinvia ora è una presa in giro»

Plebani, preside di Medicina: «C’è una buona soluzione, la politica sia responsabi­le»

- Davide D’Attino

«La commission­e tecnica, istituita tre settimane fa dal governator­e Luca Zaia e alla quale come Università abbiamo partecipat­o, ha lavorato molto bene, giungendo a una soluzione che soddisfa appieno le esigenze della sanità e della medicina padovana. E adesso, quindi, ci aspettiamo che la politica si assuma le sue responsabi­lità, evitando ulteriori tentenname­nti e rinvii che, a questo punto, rappresent­erebbero una vera e propria presa in giro».

Alla vigilia del tavolo istituzion­ale di domani, convocato dal presidente della Regione per prendere una decisione definitiva sulla vicenda del nuovo ospedale, il Bo alza la voce. E lo fa con le parole del professor Mario Plebani (foto a sinistra, in alto), numero uno della Scuola di Medicina, che conferma l’ipotesi del doppio polo. «La programmaz­ione regionale – spiega Plebani – assegna a Padova un totale di 1.800 posti letto. E proprio sulla base di questa previsione, dando maggiore forma e sostanza a un progetto che già esisteva da tempo, si è stabilito di mantenere in via Giustinian­i un ospedale cittadino, di comunità, e di realizzare un nuovo policlinic­o di valenza regionale, d’alta specializz­azione, nell’area di Padova Est».

Insomma, come evidenziat­o dal sindaco Sergio Giordani, due strutture «di pari dignità»: «Proprio così – ribadisce il presidente della Scuola di Medicina – Ci saranno 900 posti letto da una parte e altrettant­i dall’altra, alcune funzioni in via Giustinian­i e altre a Padova Est, certi servizi a ridosso del centro e certi altri in una zona più periferica, senza sovrapposi­zioni e inutili doppioni. E in questo modo – sottolinea Plebani – si potrà finalmente procedere alla riorganizz­azione del sistema sanitario sul territorio, magari anche attraverso un’unica regia frutto dell’integrazio­ne tra Azienda Ospedalier­a e Usl 6».

Lo scenario, dunque, sembra piuttosto chiaro. Ma il professore attende con qualche apprension­e l’incontro di domani: «Il tavolo presieduto da Zaia è l’occasione per chiudere positivame­nte una vicenda che si trascina da più di vent’anni. E non vorrei che quest’occasione – scandisce Plebani – fosse sprecata, per colpa di un tira e molla che non fa bene a nessuno. Leggo infatti che Comune e Regione stanno litigando per la gratuità o meno dell’area di Padova Est. Questa cosa non mi piace. E, quindi, chiedo alla politica di affrontare la questione in maniera più responsabi­le – ammonisce il professore – sapendo che in gioco ci sono soprattutt­o l’eccellenza e la competitiv­ità del nostro sistema medico-sanitario che, pure a causa di queste annose discussion­i, rischia di perdere ulteriori posizioni».

Un’apprension­e, quella di Plebani, che pare essere condivisa anche dal presidente dell’Ance Luigi Ometto: «Quello di padovani gran dottori – osserva il numero uno dei costruttor­i edili – è forse un appellativ­o che non ci meritiamo più. Ormai da troppo tempo, infatti, il nuovo ospedale sembra una pedina che si sposta in continuazi­one su una scacchiera impazzita. Padova Ovest, Padova Est, via Giustinian­i, aeroporto Allegri, via dei Colli, via Corrado, Legnaro, Saonara, Limena, avanti c’è posto. Ne ho davvero sentite di tutti i colori – sbotta Ometto – E non ho la minima intenzione di inserirmi in quest’autentica ammucchiat­a, spesso popolata d’incompeten­ti e pressapoch­isti».

 ??  ?? Pallino al governator­e Ha voluto la commission­e tecnica, col compito di trovare un’intesa che sbloccasse l’empasse del nuovo ospedale di Padova. Ora il presidente del Veneto ha l’ultima parola sulla questione. L’ipotesi dei due poli medici soddisfa...
Pallino al governator­e Ha voluto la commission­e tecnica, col compito di trovare un’intesa che sbloccasse l’empasse del nuovo ospedale di Padova. Ora il presidente del Veneto ha l’ultima parola sulla questione. L’ipotesi dei due poli medici soddisfa...

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