Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Domani l’iper in Consiglio, tra foto ritoccate e polemiche
Nonostante il tentativo, in extremis, fatto da quattro consiglieri di minoranza del comune di Due Carrare per bloccare l’iter del nuovo centro commerciale, domani si svolgerà il consiglio comunale decisivo per l’avvio concreto dei lavori. Al sindaco Davide Moro viene contestato di non aver convocato le commissioni che dovevano vigilare sulla documentazione presentata dal privato (la Deda srl di Rodolfo Cetera) e di aver quindi scavalcato gli organismi di controllo. I consiglieri hanno chiesto alla prefettura di bloccare il consiglio, ma è improbabile che il prefetto Renato Franceschelli si intrometta a questo punto. E domani ci sarà battaglia in Consiglio. Tra le voci che dissentono dalla realizzazione del nuovo parco commerciale c’è anche, ovviamente, quella del proprietario del castello, Sergio Cervellin, che è rimasto sconcertato anche dalle immagini del rendering presentato dalla Deda srl. Nella ricostruzione grafica del progetto fatta dalla società e presentata al pubblico c’è una evidente discrepanza rispetto alla realtà: nel mondo reale, davanti al Catajo, c’è la statale Adriatica, e poi ci sono campi e in fondo l’appezzamento in cui sorgerà l’imponente edificio. Nel mondo ideale ricostruito con il computer sparisce la statale Adriatica e compaiono alberi in una zona che non appartiene a Deda e sulla quale non ci sono alberi. Infondo, quasi impercettibile alla vista, c’è il centro commerciale ricostruito al pc.
Nulla di illecito, ci mancherebbe, ma la ricostruzione falsata non è piaciuta al proprietario del castello che si chiede anche come sia riuscita Deda srl ad ottenere la foto: «Il 1 giugno 2017, prima che fossero rese note le intenzioni di riprendere la costruzione del centro commerciale ci venne chiesto da parte dell’amministrazione del comune di Due Carrare di ospitare una visita al castello fatta di assessori, ospiti locali e una delegazione spagnola che si è concentrata sulla vista dal terrazzo. Alcuni giorni dopo veniva annunciata alla stampa la ripresa delle intenzioni edificatorie – dice Cervellin - Alla luce di tutto ciò che è accaduto in seguito è da supporre che quella delegazione in realtà potesse non avere niente di istituzionale. Il condizionale è d’obbligo e speriamo non corrisponda ai nostri dubbi». Domani ci sarà l’occasione per chiarire molti elementi, tra questi anche il motivo della mancata pubblicazione del bilancio 2016 di Deda srl sul sito del registro imprese.