Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Officine meccaniche, vertici a processo per i morti da amianto

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Per molti anni il diritto alla salute si è scontrato con la necessità di lavorare, e per gli operai non vi è stata scelta, soprattutt­o nel caso laboratori infestati di amianto. Oggi però, con le nuove leggi, i colpevoli possono essere individuat­i e processati per non aver adottato tutte le misure necessarie per preservare la salute, quindi in definitiva la vita degli operai. Di questo dovranno rispondere gli ex vertici delle Officine meccaniche di Cittadella, imputati per omicidio colposo e lesioni.

Il 15 febbraio inizierà il processo per Florio Pontarolo, 76 anni, di Tombolo, Ugo Soloni, 87 anni, di Padova, e Otello Bizzotto, 73 anni, anche lui di Tombolo, per anni ai vertici delle officine dove si sono ammalate tante persone, di patologie che, si sospetta, siano legate al contatto con la polvere di asbesto, altro nome dell’amianto. Le indagini, ricostruit­e dal pubblico ministero Flavio Tonon, contano 19 decessi, tra questi anche Nerina Berton, colpita da mesoteliom­a pleurico, malattia provocata dall’accumulo di fibre di amianto nei polmoni: Nerina era sposata con un operaio delle Officine, si è ammalata lavando le tute da lavoro del marito, a sua volta deceduto per la stessa malattia. Secondo i consulenti incaricati dal pm non vi sono dubbi che la malattia della donna sia strettamen­te connessa all’amianto presente in fabbrica. (r.pol.)

In aula a febbraio Per il pm sono 19 le vittime collegate all’esposizion­e. In aula il 15 febbraio prossimo

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