Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Non sono tutti contrari e non è solo colpa mia»

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«Se avessi la bacchetta magica non avrei voluto questo per il mio Comune. Vent’anni fa sono stati fatti degli errori da chi ha consegnato ai privati un’area edificabil­e molto grande. Ora non resta che mettere paletti per fare un’opera con meno impatto ambientale possibile».

Davide Moro dal 2015 è il sindaco di Due Carrare, ha 40 anni, tre figli, ex ricercator­e, ora docente di matematica alle superiori. È del Pd vero?

«Non sono sempre in linea con il pensiero dei vertici, ma sì, sono del Pd e devo dire che sono cambiato in questi anni. Ero anche ambientali­sta in modo ideologico, questo bagno di realtà ha cambiato molto le mie prospettiv­e» Non è più ambientali­sta? «Lo sono in modo razionale, facciamo in modo che a Due Carrare non arrivi il mostro».

In campagna elettorale parlava di fibra ottica, sportello virtuale poi è arrivata Deda srl e lei verrà ricordato come il sindaco dell’Iper più grande.

«Quando sono diventato sindaco il centro era lontano dai mei pensieri, si diceva che Deda sarebbe fallita, poi a maggio 2017 si è ripresenta­ta con un progetto e con il fondo britannico Orion: erano determinat­i, noi abbiamo cercato ogni cavillo per fermarli. Non c’era partita» E quindi è andato avanti... «Non sono andato avanti solo, c’è una squadra che lavora con me. Abbiamo rivisto gli accordi e chiesto a Deda più soldi. La contropart­ita era di 2 milioni destinati al Comune, ora sono diventati 4, 2 cash e 2 in opere tra rotatorie e ciclabili fin sotto al Catajo».

A proposito di Catajo, Sgarbi l’ha insultata.

«Sgarbi ha una patologia mentale che gli fa dire sempre le solite cose, può curarsi. Dovrebbe».

Ma a Sgarbi si sono uniti molti suoi concittadi­ni...

«Non sono tutti contrari, molti sanno che sono solo l’ultimo anello della catena. Potevo dimettermi ma sarebbe stato da irresponsa­bili».

Dicono che avrà sulla coscienza il fallimento dei piccoli negozi, cosa risponde?

«Al presidente dei commercian­ti serve un nemico, ora sono io».

Passerebbe le sue domeniche al centro commercial­e?

«Io no. Mia moglie probabilme­nte sì, e come lei molte persone». (Ro. Pol.)

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