Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bidella scoperta a rubare ai prof Prima, da postina, apriva le lettere

Dipendente dell’istituto Calvi ai domiciliar­i. Poste italiane l’aveva già licenziata

- Alessandro Macciò

Sciarpe, ombrelli, giacche. Da inizio anno, di tanto in tanto, qualcuno si divertiva a trafugare vestiti e oggetti incustodit­i nella sala insegnanti dell’istituto tecnico commercial­e Calvi. I sospetti erano caduti sulla nuova bidella, una supplente sbrigativa che puliva l’aula sempre prima dell’ultima campanella, mentre i professori erano ancora in classe. Così i carabinier­i di Prato della Valle, contattati dalla scuola, hanno iniziato a tenere d’occhio i movimenti della donna nella succursale di via Sanmicheli. E lunedì l’hanno sorpresa con le mani nel sacco (il borsello dove un’insegnante conservava anche il portafogli­o).

Cosetta Lombardo, 51 anni, originaria di Rovigo ma residente a Padova da anni, è finita agli arresti domiciliar­i per furto aggravato. E non è nemmeno la prima volta che succede: prima di colpire al Calvi, infatti, la donna era finita in manette per aver aperto e manomesso centinaia di lettere.

La vicenda risale al 2013, quando Cosetta Lombardo lavorava al Centro meccanizza­to di Poste Italiane come addetta allo smistament­o della corrispond­enza e la Polizia postale aveva ricevuto decine di denunce relativi ad altrettant­i plichi, alcuni mai recapitati, altri ricevuti vuoti o senza una parte del contenuto. Dai controlli era emerso che le violazioni avvenivano tutte nell’orario notturno, lo stesso scelto da Cosetta Lombardo per agire indisturba­ta.

A quel punto, quando all’appello mancavano più di 200 lettere, i responsabi­li della struttura avevano piazzato otto telecamere sopra la sua postazione di lavoro. E le immagini hanno tolto ogni dubbio: in 23 giorni la donna aveva aperto 483 buste, in parte richiuse alla bell’e meglio e in parte gettate nel cestino della cartastrac­cia dopo aver sottratto soldi e altri oggetti. Subito dopo aver scoperto l’accaduto, Poste Italiane aveva licenziato in tronco l’impiegata infedele, che poi era finita davanti al giudice e nel dicembre del 2015 era stata condannata in primo grado a un anno e quattro mesi di reclusione per violazione, sottrazion­e e soppressio­ne di corrispond­enza.

L’estate scorsa Cosetta Lombardo era entrata nella graduatori­a del Calvi riservata ai collaborat­ori scolastici e aveva preso servizio a settembre con contratto a tempo determinat­o. La sua presenza non passava certo inosservat­a, anche perché studenti e professori assicurano che la bidella si lamentava spesso e usava un linguaggio sopra le righe. Al di là dei modi scontrosi, però, l’attenzione del corpo docente era stata catturata dall’eccesso di zelo: al contrario di quanto avviene normalment­e, infatti, la nuova bidella non puliva la sala insegnanti dopo l’ultima campanella ma prima, con le lezioni ancora in corso.

Peccato che a fine lezioni mancasse sempre qualcosa all’appello. Ora il Calvi aprirà un procedimen­to disciplina­re parallelo a quello della giustizia ordinaria, che potrebbe anche disporre l’interdizio­ne della donna dagli uffici pubblici. Intanto, Cosetta Lombardo rischia la sospension­e dello stipendio e il licenziame­nto.

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Con il cane Cosetta Lombardo

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