Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bidella scoperta a rubare ai prof Prima, da postina, apriva le lettere
Dipendente dell’istituto Calvi ai domiciliari. Poste italiane l’aveva già licenziata
Sciarpe, ombrelli, giacche. Da inizio anno, di tanto in tanto, qualcuno si divertiva a trafugare vestiti e oggetti incustoditi nella sala insegnanti dell’istituto tecnico commerciale Calvi. I sospetti erano caduti sulla nuova bidella, una supplente sbrigativa che puliva l’aula sempre prima dell’ultima campanella, mentre i professori erano ancora in classe. Così i carabinieri di Prato della Valle, contattati dalla scuola, hanno iniziato a tenere d’occhio i movimenti della donna nella succursale di via Sanmicheli. E lunedì l’hanno sorpresa con le mani nel sacco (il borsello dove un’insegnante conservava anche il portafoglio).
Cosetta Lombardo, 51 anni, originaria di Rovigo ma residente a Padova da anni, è finita agli arresti domiciliari per furto aggravato. E non è nemmeno la prima volta che succede: prima di colpire al Calvi, infatti, la donna era finita in manette per aver aperto e manomesso centinaia di lettere.
La vicenda risale al 2013, quando Cosetta Lombardo lavorava al Centro meccanizzato di Poste Italiane come addetta allo smistamento della corrispondenza e la Polizia postale aveva ricevuto decine di denunce relativi ad altrettanti plichi, alcuni mai recapitati, altri ricevuti vuoti o senza una parte del contenuto. Dai controlli era emerso che le violazioni avvenivano tutte nell’orario notturno, lo stesso scelto da Cosetta Lombardo per agire indisturbata.
A quel punto, quando all’appello mancavano più di 200 lettere, i responsabili della struttura avevano piazzato otto telecamere sopra la sua postazione di lavoro. E le immagini hanno tolto ogni dubbio: in 23 giorni la donna aveva aperto 483 buste, in parte richiuse alla bell’e meglio e in parte gettate nel cestino della cartastraccia dopo aver sottratto soldi e altri oggetti. Subito dopo aver scoperto l’accaduto, Poste Italiane aveva licenziato in tronco l’impiegata infedele, che poi era finita davanti al giudice e nel dicembre del 2015 era stata condannata in primo grado a un anno e quattro mesi di reclusione per violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza.
L’estate scorsa Cosetta Lombardo era entrata nella graduatoria del Calvi riservata ai collaboratori scolastici e aveva preso servizio a settembre con contratto a tempo determinato. La sua presenza non passava certo inosservata, anche perché studenti e professori assicurano che la bidella si lamentava spesso e usava un linguaggio sopra le righe. Al di là dei modi scontrosi, però, l’attenzione del corpo docente era stata catturata dall’eccesso di zelo: al contrario di quanto avviene normalmente, infatti, la nuova bidella non puliva la sala insegnanti dopo l’ultima campanella ma prima, con le lezioni ancora in corso.
Peccato che a fine lezioni mancasse sempre qualcosa all’appello. Ora il Calvi aprirà un procedimento disciplinare parallelo a quello della giustizia ordinaria, che potrebbe anche disporre l’interdizione della donna dagli uffici pubblici. Intanto, Cosetta Lombardo rischia la sospensione dello stipendio e il licenziamento.