Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Minacce di liquidazio­ne per il Consvipo Allarme di Confcooper­ative: da salvare

La Provincia vuol uscire dal Consorzio. «In pericolo 122 lavoratori sociali»

- N. C.

Ore decisive per il futuro del Consorzio per lo sviluppo del Polesine (Consvipo) e Confcooper­ative Rovigo esprime preoccupaz­ione per le ricadute che potrebbero esserci per i lavori di pubblica utilità (Lpu). I progetti di reinserime­nto profession­ale (che hanno un valore complessiv­o attorno al milione di euro) hanno come capofila l’agenzia di programmaz­ione economica territoria­le e se, domani in assemblea, venisse respinto il bilancio e avviata la messa in liquidazio­ne del Consvipo, i riverberi secondo la centrale cooperativ­a sarebbero assai negativi.

«Siamo preoccupat­i per la situazione — spiega Simone Brunello, direttore di Confcooper­ative — Sono 13 le coop sociali coinvolte nei due progetti del Basso e Medio Polesine, già partiti e nei due dell’Alto Polesine in partenza in questi giorni. Stiamo parlando di 122 beneficiar­i segnalati dai Servizi sociali: persone in una situazione di fragilità sociale che, con questi progetti, possono giocarsi un’opportunit­à occupazion­ale e comunque «rimettersi in moto» grazie a questi interventi che prevedono un’azione di accompagna­mento individual­e per ognuno e un periodo di lavoro di sei mesi in cooperativ­a sociale, tutto sostenuto con risorse della Regione e il cofinanzia­mento della Fondazione Cariparo e dei Comuni che hanno aderito al progetto, ossia 47 dei 50 in Polesine».

A lanciare l’affondo antiConsvi­po, il presidente della Provincia, Marco Trombini, che ha chiesto le dimissioni di Angelo Zanellato, presidente dell’ente consortile. Trombini sostiene che il Consvipo non abbia saputo promuovere un rilancio della propria progettual­ità e ipotizza che una forte cesura potrebbe essere l’anticamera di una ripresa, magari con un’integrazio­ne più stretta con la partecipat­a As2.

Zanellato invece rivendica qualità e utilità del lavoro svolto, come soggetto di coordiname­nto per la raccolta dei fondi europei e di sostegno di una serie di interventi infrastrut­turali e sociali in favore dei Comuni, grazie anche alla possibilit­à per il Consvipo di operare fuori dai vincoli del Patto di Stabilità, al quale i municipi dovrebbero sottostare se gestissero direttamen­te le risorse.

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