Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Crisi della Fiera, Bitonci attacca Zilio e la Camera
PADOVA E ’ polemica sull’aumento di capitale di 65 milioni di euro di Fiera Immobiliare, approvato l’altra sera in consiglio comunale malgrado il voto contrario dell’opposizione di centrodestra. L’operazione, secondo l’ex sindaco Massimo Bitonci, rappresenterebbe «l’ennesima cambiale elettorale» pagata dal suo successore Sergio Giordani, stavolta in favore del presidente della Camera di Commercio Fernando Zilio. «Come tutti sanno, durante l’ultima campagna elettorale, Zilio è stato uno dei principali sostenitori dell’allora candidato sindaco Giordani – attacca Bitonci – E questa ricapitalizzazione, che avviene con i soldi che appartengono a tutti i padovani, non è altro che un regalo per lo stesso Zilio che, come tutti sanno altrettanto bene, mira a trasferire proprio in Fiera la sede della Camera di Commercio». L’ex primo cittadino, che ha sempre avuto un rapporto piuttosto teso con il numero uno dell’istituto di piazza Insurrezione, è un vero e proprio fiume in piena: «L’aumento di capitale è un vecchio pallino di Zilio. Quando c’ero io al governo di Palazzo Moroni – ricorda Bitonci – ha provato più volte a propormelo, ma gli ho sempre detto di no. Adesso invece, guarda caso, ha trovato un sindaco che è d’accordo con lui e che, approvando quest’operazione, porterà il Comune in minoranza all’interno della società». Come noto, ad oggi, Fiera Immobiliare, che è la compagine proprietaria dei padiglioni di via Tommaseo nonché la stazione appaltante del nuovo centro congressi, è partecipata per il 47,9% dal Municipio, per il 47,9% dall’ente camerale e per il 4,2% dalla Provincia. E la sua ricapitalizzazione dovrebbe servire soprattutto per sanare il debito di oltre 35 milioni di euro contratto nel 2006 con Carive e Mps per l’ampliamento del quartiere espositivo. «Il rischio paventato da Bitonci non esiste – ribatte l’assessore al Patrimonio Andrea Micalizzi – Nella delibera ratificata ieri sera (lunedì, ndr), infatti, c’è scritto chiaramente che il peso del Comune all’interno della società resterà inalterato. E quindi non capisco per quale motivo l’ex sindaco, in maniera a dir poco tafazzista, abbia votato contro». (d.d’a.)