Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bancadria, l’inchiesta si allarga: indagato per falso e truffa anche il perito
Una perizia giurata del 2014 che stabilisce in 2,8 milioni di euro il valore dell’opificio «ex Molini Adriesi» in via Ca’ Cima. Una cifra che, secondo il consulente del Pm Sabrina Duò, è stata gonfiata di circa il doppio rispetto al valore dell’immobile. Una stima in eccesso compiuta — secondo la Procura — per agevolare una società di cui è stato socio fino al 2015 il presidente di Bancadria, Giovanni Vianello. Istituto di credito che aveva finanziato la società per acquistare l’immobile. Questo il cuore dell’inchiesta, nata da un esposto anonimo, che vede indagato Vianello ed è alle battute finali. Indagato anche il geometra che ha predisposto la stima dell’immobile, secondo la Procura gonfiata. I due rispondono di concorso in falso e truffa.
Solo Vianello poi è accusato anche di ostacolo alla vigilanza di Bankitalia per non aver dato — nella sua veste di presidente di Bancadria — agli ispettori tutta la documentazione necessaria sulla vicenda.
La società di cui era socio Vianello è l’«Immobiliare San Pietro», nata nel 2007 e che ha ricevuto un finanziamento da Bancadria per acquistare l’area «ex Molini Adriesi» allo scopo di riqualificarlo a fini commerciali. La società immobiliare è fallita lo scorso luglio con circa un milione e mezzo di euro di debiti, lasciando lo stabile privo del recupero. Il bene ora è affidato alla curatela fallimentare. Una quota rilevante di questa somma sarebbe proprio verso l’istituto di credito cooperativo adriese.
Per la difesa di Vianello (avvocato Luigi Migliorini) la perizia giurata al centro dell’inchiesta è posteriore di dieci mesi al fido concesso a fine 2013 da Bancadria all’«Immobiliare San Pietro». Un’anomalia temporale «che sarà facilmente dimostrabile», chiosa il legale.