Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Blitz al bistrot del centro sportivo militare
Sporco, cibi scaduti e variati. Nei guai la ditta che ha vinto l’appalto dell’esercito
Prodotti mal conservati, frigoriferi sporchi, cibi in parte scaduti in parte senza etichette, verdure marce, maleodoranti, putrefatte. E’ l’esito di un controllo sanitario nel bar ristorante del centro sportivo militare di via Pomponazzi. Per quanto riservato a soci, (militari, ex militari e familiari ,ma ora è aperto anche al pubblico) il centro è punto di riferimento per centinaia di persone a Padova, grazie ai molti impianti sportivi, e a prezzi contenuti.
Prodotti mal conservati, frigoriferi sporchi, cibi in parte scaduti in parte senza etichette, verdure marce, maleodoranti, putrefatte. E’ questo l’esito di un controllo sanitario fatto qualche giorno fa nel bar ristorante che si trova all’interno del centro sportivo militare di via Pomponazzi, nel quartiere Crocifisso.
Il centro sportivo è il punto di riferimento per centinaia di persone. Dentro vi sono piscine, campi da tennis, da basket, percorsi vita, palestra e un ampio parco con giostrine per i bambini, ai quali sono anche dedicati corsi di nuoto specializzati durante la settimana e al sabato mattina. Non è un posto accessibile a tutti ma solo ai soci: fino a qualche tempo fa l’accesso era consentito solo ai militari e ai parenti del personale militare il servizio o in pensione, oggi la struttura è stata aperta al pubblico, anche se comunque il numero di accessi è contingentato da una lista, per evitare un sovraffollamento, visto che i prezzi di corsi e attività sono molto convenienti.
Il ristorante, molto frequentato soprattutto nel weekend, è gestito da una società privata che si è aggiudicata l’appalto fatto dall’esercito. Ma a quanto pare non sta lavorando nel migliore dei modi. Il 23 novembre scorso, infatti, sulla base di una segnalazione giunta ai vertici militari locali, è stato disposto un sopralluogo per controllare il rispetto delle norme igienico sanitarie dentro la struttura, e l’esito è stato decisamente negativo. Il sopralluogo è stato eseguito dal comando sanità dell’Esercito, ovvero un nucleo speciale di militari specializzati nel rispetto della disciplina sanitaria, insieme a una sezione di carabinieri. Il cibo destinato a finire sulle tavole del ristorante è risultato quantomeno immangiabile. Molte delle verdure e dei prodotti conservati nei freezer erano scaduti o senza etichetta, in qualche caso le verdure erano marce, il cibo maleodorante. Frigoriferi, celle, credenze e cucine sono risultate sporche. Residui di cibo e olio si sarebbero stratificati anche nei piani lavoro, rendendoli di fatto inutilizzabili. Una dettagliata lista delle inadempienze è finita anche in procura.
Intanto dell’esito degli accertamenti sono stati avvisati i carabinieri e la Usl, che provvederà a emettere un provvedimento urgente per ristabilire le norme igienico sanitarie. Al vaglio dell’esercito la possibilità di revocare l’appalto alla società che gestisce la ristorazione. Non si esclude che a far partire l’indagine sia stato uno degli avventori, che probabilmente si è sentito male dopo aver cenato o pranzato nella struttura. E non deve essere stato un caso singolo e isolato per provocare la reazione del Comando delle Forze della Difesa interregionale del Nord Italia, responsabile della struttura sia sul piano della gestione delle attività fisiche che di quelle accessorie nei centri sportivi.
La situazione al momento è monitorata dal personale dell’esercito, e la società che gestisce l’appalto delle cucine non può far altro che aspettarsi una multa salata, oltre che le lamentale e i reclami degli avventori.
Il 23 novembre Il sopralluogo dopo le segnalazioni di alcuni clienti. Avvisati anche i carabinieri e l’Usl