Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cannella, zenzero e vin brulé Assaggi di Natale nei mercatini

Dall’Alto Adige al Friuli, dal Veneto a Innsbruck, la mappa dei sapori da gustare passeggian­do

- Di Michela Nicolussi Moro

Magia del Natale: pensi alla festa più amata e ne senti subito il profumo. Profumo di cannella, di mele e spezie, di arance e mandorle, di miele e pan di zenzero, di panettone e cioccolata. Ma anche di bollito e di cappone, di vin brulé, di frutta caramellat­a e canditi: dipende dalle «radici», dalle latitudini, dai ricordi di una vita. E sono proprio i profumi dei ricordi, i sapori della tradizione a guidare 11.760.000 italiani alla scoperta — e per il 55% alla riscoperta — dei 556 mercatini di Natale appena inaugurati in Italia, con una prevalenza in Alto Adige, Veneto, Piemonte e Lombardia e con il Friuli che comincia a dire la sua. Se è un piacere scorrazzar­e tra bancarelle piene di luci, presepi, addobbi e statuine è anche vero che, rivela il sondaggio JFC su dati Istat, il 30% dei visitatori cerca «prodotti alimentari tipici» e il 19% «punti di ristorazio­ne e street food». E infatti il 56,2% compra prelibatez­ze del posto e del periodo, il 32,4% dolciumi e cioccolata e il 18% «altri prodotti alimentari non tipici». Numeri importanti, soprattutt­o rapportati all’indotto totale di 776 milioni di euro prodotti dai mercatini, tra fatturato proprio (284.947.444 euro), ristorazio­ne e bar (263.884.609) e negozi (120.088.337 euro).

E l’enogastron­omia sale sulla punta dell’albero: ovunque è il delirio del gusto, declinato in una miniera di ricette da copiare. A Merano si gustano lo gnocco di grano saraceno con il cuore morbido di formaggio di Malga, la carne di cervo in salsa di ginepro e mirtilli rossi, la polenta di Caldaro, lo stufato di crauti rossi e mele. A Lagundo, a pochi chilometri di distanza, va alla grande il salame alla birra, oltre ai tradiziona­li biscotti di pan pepato e agli squisiti «Spitzbuben», frolle ripiene di marmellata alle albicocche che imperversa­no in tutto l’Alto Adige. Per i golosi di dolci è d’obbligo una tappa nella colorata e suggestiva Vipiteno, che nell’ambito di un mercatino tradiziona­le e romantico tenta i palati con Krapfen ripieni di marmellata o castagne, da accompagna­re con the caldo, vin brulè e cioccolata, serviti nelle classiche tazze in ceramica, acquistabi­li (prezzi da 3 a 5 euro) e utili pure a scaldare le mani. «Nei mercatini originali dell’Alto Adige, si bevono anche il succo caldo o il sidro di mela, spezie, zenzero e zucchero grezzo di canna — racconta Roberta Agosti dell’Azienda di soggiorno di Bolzano, che ospita il mercatino più antico d’Italia (ha compiuto 27 anni), da solo capace di generare per la città un indotto di 36 milioni di euro —. I prodotti enogastron­omici tipici sono molto richiesti e tra i più venduti ci sono i biscotti da mangiare alla vigilia di Natale. Ricordano quelli che si fanno nelle nostre case, sono frolle con noci e nocciole, cioccolata e marmellata. Un altro classico di Natale è lo Zelten, un pane con frutta secca come fichi, datteri, uva sultanina, frutta candita, nocciole e noci, oltre naturalmen­te allo speck e ai Brezen, semplici o ripieni con salumi e prosciutto».

Ci sono sapori che spuntano fuori insieme all’albero e al presepe e altri più di nicchia: forse non tutti conoscono la «Polvere di stelle», specialità del mercatino da fiaba di Lana, una sorta di cocktail a base di Vermouth dry, Curaçao, Rum e scorza di limone da accompagna­re al croccante toast contadino o a una serie di delizie locali come il cioccolato ripieno di frutta, il pane preparato secondo antiche ricette, la mostarda di pere, il distillato di frutta. «I nostri mercatini lavorano molto sui prodotti doc — spiega Elda Verones, direttore dell’Apt di Trento, che quest’anno schiera 92 bancarelle nelle tre piazze Fiera, Battisti e Santa Maria Maggiore —. Abbiamo operato una selezione molto rigida degli 86 espositori, che devono produrre in Trentino: propongono formaggi, slow food, salsicce, polenta, canederli, salumi, vini, grappe». E poi i Lebkuchen, i morbidi biscotti speziati con la glassa di zucchero e dentro frutta secca, agrumi canditi, miele, cannella, anice, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata, pimento, e le Zimtsterne, stelline a base di cannella e mandorla. Il tutto servito in piatti di pane, che si mangiano a fine pasto.

Dall’Alto Adige a Innsbruck il passo è breve, anche grazie ai treni austro-tedeschi della DBÖBB Deutsche Bahn, che offrono cinque collegamen­ti al giorno. Acquistand­oli in anticipo, si possono trovare i biglietti Italia-Austria al prezzo speciale di 29,90 euro (39,90 fino a Monaco). «Fino al 6 gennaio sono a disposizio­ne del pubblico sei mercatini di Natale, che attirano 1,3 milioni di appassiona­ti, soprattutt­o italiani, tedeschi, austriaci e olandesi, per un indotto di 80 milioni di euro in sei settimane — spiega Guido Vianello, direttore dell’Azienda di promozione Turismo di Innsbruck —. La metà del-

Tipicità I prodotti enogastron­omici tipici sono molto richiesti e tra i più venduti ci sono i biscotti da mangiare alla Vigilia. Ricordano quelli che si fanno nelle nostre case, sono frolle con noci e nocciole, cioccolata e marmellata. Un altro classico è lo Zelten, dolce tipico in tutta l’area germanica

le 300 bancarelle propongono specialità tirolesi e austro-tedesche da assaggiare e da comprare, come il Kiachl, Krapfen fritto al momento e riempito con farcitura dolce o salata, il Kletzenbro­t, cioè il pane alla frutta, il Christstol­le, dolce natalizio con canditi e uvetta, e poi speck, Strudel, Wurst, punch, Schnaps (distillati di grappa di solito alla frutta, ndr) e vin brulé».

Il tutto per la gioia degli amanti dei mercatini ai quali, rivela sempre il sondaggio JFC, «non piace trovare gli stessi prodotti in vendita nei negozi e nei centri commercial­i», ma vogliono «alimenti originali, non industrial­i». E allora il Friuli non è da meno, con l’elegante mercatino di Pordenone, che veste di bianco e luci piazza XX Settembre e piazza Risorgimen­to, per un suggestivo percorso, anche a bordo del trenino, tra casette, piazzetta degli elfi, Casa di Babbo Natale, concerti e cori dei bambini. «Questo sarà il Natale dei bambini e delle famiglie — annuncia il sindaco Alessandro Ciriani — fino al 7 gennaio giochi, divertimen­ti, spettacoli, concerti e incontri animeranno le strade del centro storico. Ci aspettiamo 5-6 mila visitatori a weekend». Quando arrivi ti guidano il mega alberone tutto illuminato, il presepe della Loggia municipale che di anno in anno si popola di nuove statue in legno a misura d’uomo realizzate da artisti provenient­i anche dalle regioni limitrofe e il profumo delle prelibatez­ze rigorosame­nte doc. Dai piccoli chalet si alza l’aroma di polpettine e salame di bufala, del frico (il piatto più tipico della cucina friulana, a base di formaggio, patate e cipolla), dei crostini con pitina, petuccia o muset, dei panini con polpette in tecia. Se si predilige il dolce ci si può tuffare in una cascata di caramelle, torroni, mandorle caramellat­e, cioccolato caldo, Waffol e frittelle. Un consiglio: non si può non assaggiare la Gubana, tipico dolce delle valli del Natisone a forma di chiocciola che si prepara a Natale, a Pasqua e per occasioni particolar­i, come matrimoni e sagre. E’ a base di pasta dolce lievitata e ripiena di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa e scorza grattugiat­a di limone.

Nel Veneto, terra di un centinaio di mercatini per un fatturato di circa 142 milioni di euro, brilla invece la stella luminosa che dall’Arena esce in piazza Bra, illuminand­o Verona. La città patrimonio Unesco fino al 26 dicembre, in piazza dei Signori, ospita le famose casette in legno del «Christkind­lmarkt» di Norimberga, ricco di oggetti in vetro e in legno, idee regalo, ma soprattutt­o prodotti tipici del Weinachten (il Natale tedesco) e dolciumi «da passeggio». Una brezza di cannella e cioccolato invita ad assaggiare i dolci speziati della tradizione, i Lebkuchen, gli Stollen (il dolce di Dresda, simile al nostro panettone, fatto di pasta speziata, frutta candita e mandorle), i Bratwurst e il Gluhwein (vin brulé bavarese, con spezie). La bandiera della tradizione italiana svetta invece in piazza Bra, sul mercatino di Santa Lucia, famoso per gli stand di dolci e leccornie provenient­i da numerose località d’Italia e dall’estero. Le più richieste sono le tradiziona­li «frittelle di Santa Lucia», che si preparano con farina, burro e zucchero a velo e si gonfiano mollemente una volta immerse nell’olio bollente.

Le garanzie I nostri mercatini lavorano molto sui prodotti doc. Abbiamo operato una selezione molto rigida degli 86 espositori, che devono produrre in Trentino. Propongono formaggi, slow food, salsicce, polenta, canederli, salumi, vini, grappe. E poi i Lebkuchen, i morbidi biscotti speziati con la glassa di zucchero

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 ??  ?? Dolci di ogni tipo sulle bancarelle
Dolci di ogni tipo sulle bancarelle
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Nei mercatini anche prodotti etnici
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Il vin brulé è una tappa obbligata
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Specialità Sopra Il mercatino di Natale di Pordenone. Sotto Gregor Ladurner, di Merano, per i mercatini di Natale passa la giornata tra vendita di Speck e salumi
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(Sartori) Gli stand Nella foto grande una bancarella di biscotti natalizi decorati con glassa di zucchero colorata e pronti per essere appesi all’albero. Verona ha scalato le posizioni nella classifica dei mercatini di Natale ed è tra le mete più ambite del...
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