Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

A qualcuno piace cesto

È il dono per antonomasi­a del Natale: l’assortimen­to di vini e prodotti alimentari Ma negli anni qualcosa è cambiato: via il superfluo, si punta alle eccellenze italiane

- di Alessandra Caligiuri

Sugli alberi di Natale il puntale è stato sostituito dai fiocchi o dalle stelle, sui presepi di oggi si rappresent­a quasi esclusivam­ente la Natività evitando gli altri personaggi sullo sfondo. Decoriamo le case e i giardini con luci intermitte­nti, ghirlande e bastoncini di zucchero alla menta di americana tradizione. In tutta questa contaminaz­ione di usanze, più o meno lontane da noi, qualcosa è rimasto come punto fisso: il cesto. Nato come omaggio per ringraziar­e il medico di famiglia o il parroco del paese, oggi si regala anche ai parenti e agli amici. Scambiarsi doni alimentari è ancora di moda. Un tempo era un augurio di prosperità e abbondanza, oggi è una valida alternativ­a alla fredda tecnologia o a regali troppo inflaziona­ti, set sciarpa e guanti in coordinato per citarne uno.

Cesto oggi vuol dire cura, attenzione al dettaglio e ai gusti della persona a cui lo si regala. Dal Friuli alla Puglia la regola è una sola: non essere banali e scegliere anche cibi che vadano oltre i confini della propria regione. Lo spiegano i proprietar­i della gastronomi­a Squisito di San Daniele del Friuli, in provincia di Udine: «Oltre ai prodotti del territorio, come la Gubana o le grappe, ci sono anche biscotti tipo i cantucci o i canestrell­i, non propriamen­te friulani. Poi non possono mancare la pasta, ad esempio quella di Gragnano, il riso, i sottoli e creme e altri prodotti a base di tartufo. Al di là della provenienz­a, l’importante è che siano ricercati e artigianal­i».

Se qui si mettono insieme dolce e salato, non troppo lontano, in Veneto i dolci sono banditi dai cestini, in favore di salumi e formaggi autoctoni. Questo almeno a Mestre, perché a Padova si segue una linea diversa: «Nell’omaggio si devono trovare gli ingredient­i fondamenta­li per mettere in tavola un pranzo completo: dall’aperitivo fino al dolce. Oltre al primo, pasta, riso e sughi, ci sarà anche un secondo, come ad esempio il salmone affumicato, e le mostarde da accompagna­re ai formaggi. Non devono mancare le bevande, oltre al vino va bene anche la birra. Ma non bisogna dimenticar­si della fine del pasto, per questo bisogna inserire anche il thè e il caffè», dicono gli esperti della bottega Caberlotto di Mestre e Padova.

I cesti non sono sempre stati uguali nel tempo, così come si è usciti dai confini regionali ci sono alcuni prodotti che non vengono più presi in consideraz­ione, come racconta il titolare della gastronomi­a Danesin di Treviso: «Oggi le ceste sono più piccole e se una volta si sceglievan­o cibi e bevande straniere oggi si guarda soprattutt­o all’Italia. Poi sono quasi scomparsi aceto balsamico e olio, perché i clienti li trovano facilmente anche nei mercatini, quindi, in negozio cercano qualcosa di più ricercato. Bisogna aggiungere poi che le persone sono molto più attente alle intolleran­ze e alle tendenze alimentari rispetto a prima, fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabil­e un cesto vegano o senza glutine».

Nel tempo è cambiata anche la confezione e alla tradiziona­le cesta qualcuno ha preferito le scatole di cartone o legno, magari decorate.

Una vera e propria mutazione del cesto l’hanno notata i proprietar­i della salumeria De Carne di Bari: «Fino a sei anni fa si confeziona­vano regali di soli dolci con panettoni e frutta secca, ma anche esclusivam­ente di vini o liquori. Oggi, invece, si preferisco­no assortimen­ti che mettono insieme dolce e salato con una scelta che va dalle salsicce artigianal­i fino a formaggi come il caciocaval­lo, poi ci sono i funghi, il tartufo, il miele e la frutta sciroppata. L’importante è che sia tutto scelto con cura».

Rimanendo al Sud qualcosa è cambiato anche a Napoli, infatti, qui una volta i cesti di Natale erano fatti quasi esclusivam­ente di frutta. Il segreto era alternare quella fresca a quella secca in modo da far risaltare tutti i colori. «Oggi la frutta secca è solo un simbolo – chiarisce il titolare della gastronomi­a Genovese – non è del tutto assente, ma non ha l’importanza che aveva prima, c’è sotto forma ad esempio di un pacchetto di datteri ramati al centro di una composizio­ne di prodotti gastronomi­ci salati, come parmigiano, scatolette di tonno pregiato o un cotechino, insieme a una bottiglia di vino».

Da Nord a Sud tante le possibilit­à per comporre un cesto, ma l’importante è scegliere anche in base alla propria sensibilit­à, perché i doni oggi sono anche un modo per finanziare iniziative di solidariet­à o aiutare piccoli produttori di zone disagiate a emergere.

Paese che vai Nel Veneto la regola è comprender­e tutti gli ingredient­i per un pranzo completo; in Campania fuori moda le composizio­ni di frutta fresca e secca

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 ??  ?? Sapori di qualità Un tipico cesto assemblato in Puglia e, a lato, gli immancabil­i salumi locali e l’assortimen­to di pasta artigianal­e
Sapori di qualità Un tipico cesto assemblato in Puglia e, a lato, gli immancabil­i salumi locali e l’assortimen­to di pasta artigianal­e
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 ??  ?? Il piacere della sorpresa In alto, un cesto di salumi tipici di Norcia. A lato, un cesto di prodotti alimentari in palio nelle lotterie natalizie che soprattutt­o al Sud vengono abbinate ai numeri del lotto
Il piacere della sorpresa In alto, un cesto di salumi tipici di Norcia. A lato, un cesto di prodotti alimentari in palio nelle lotterie natalizie che soprattutt­o al Sud vengono abbinate ai numeri del lotto
 ??  ?? Veneto Banditi i dolci, in questa regione si preferisco­no salmone affumicato, formaggi e salumi
Veneto Banditi i dolci, in questa regione si preferisco­no salmone affumicato, formaggi e salumi
 ??  ?? Friuli Venezia Giulia Qui nei cesti natalizi non può mancare un dolce tipico: la Gubana insieme alle grappe
Friuli Venezia Giulia Qui nei cesti natalizi non può mancare un dolce tipico: la Gubana insieme alle grappe
 ??  ?? Puglia Dolce e salato, con una vasta scelta di formaggi, tra cui il caciocaval­lo, vini o liquori
Puglia Dolce e salato, con una vasta scelta di formaggi, tra cui il caciocaval­lo, vini o liquori

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