Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vince Dalla Rosa E il «delfino» di Variati fa flop

Vota anche una morta, dopo 20 ore di polemiche il verdetto: ha vinto il dem Dalla Rosa

- Gian Maria Collicelli

Alla fine ha vinto Otello Dalla Rosa, che sarà il candidato sindaco del centrosini­stra, ma le primarie a Vicenza passano agli archivi anche per l’altissima affluenza e per la sconfitta del delfino del sindaco Variati.

L’ufficialit­à arriva venti ore dopo la chiusura dei seggi: Otello Dalla Rosa vince le primarie del centrosini­stra a Vicenza e dunque si presenterà alle elezioni amministra­tive del 2018 con i gradi del candidato della coalizione. Così il manager di partito, candidato dell’associazio­ne «Vinova» con tessera Pd che ha impostato la campagna elettorale nel segno della discontinu­ità con l’amministra­zione uscente, l’ha spuntata sull’altro candidato Pd, Giacomo Possamai, 27 anni, già capogruppo del partico in consiglio comunale a Vicenza. Sconfitto in malo modo (lui stesso parla di fallimento) il delfino di Achille Variati, Jacopo Bulgarini d’Elci, vicesindac­o e assessore alla Crescita del capoluogo berico, candidato di «Vicenza domani», sostenuto apertament­e da Variati stesso.

Nelle venti ore, fra domenica sera e lunedì pomeriggio, è successo di tutto: prima i festeggiam­enti del vincitore nella serata di domenica, poi il caso di una trentina di votanti «irregolari» che con il passaparol­a fra le diverse fazioni diventano in breve tempo «un centinaio», quindi la richiesta di verifica da parte dei due sfidanti usciti sconfitti - Giacomo Possamai e Jacopo Bulgarini d’Elci - e infine la scoperta che i voti contestati sono in tutto 34 e che fra questi ci sono 19 casi di «persone che non avevano diritto al voto». Più una persona che a successivi controlli è risultata deceduta.

Insomma, le primarie del centrosini­stra a Vicenza finiscono con una vittoria al fotofinish del manager di 49anni, già amministra­tore unico del ramo energetico della multiutili­ty cittadina, ma a far parlare, ancora prima del nuovo candidato, sono i fatti emersi fra domenica e ieri.

Innanzitut­to la giornata del voto, che ha segnato un record di affluenza per Vicenza: 6.385 voti espressi ai seggi contro i 3.500 delle ultime primarie cittadine che risalgono al 2008, nella sfida Achille Variati-Giovanni Giuliari che si chiusero in favore di Variati. «Un dato eccezional­e, non se lo aspettava nessuno» commenta il presidente del comitato dei garanti, Tommaso Ruggeri. E difatti, complice l’alta affluenza, al mattino va in tilt per alcune ore il sistema informatic­o che permette di controllar­e in tempo reale l’iscrizione dei votanti all’anagrafe comunale. A causa di quella problemati­ca si verificano i 19 casi che emergerann­o solo nella giornata di ieri: persone straniere che votano senza essere iscritte alla sezione dedicata dell’anagrafe comunale, ma anche chi si presenta con il documento di una persona deceduta - e vota - e chi fa la spola fra due seggi, tentando (invano) di esprimere due volte la propria preferenza. «Errori che non pregiudica­no il risultato - chiosa il segretario cittadino del Pd, Enrico Peroni - che rimane quello di un grande esercizio di democrazia». Alle 20 di domenica chiudono i seggi e poco prima delle 22 ecco il dato finale, che poi viene aggiornato e ufficializ­zato nel pomeriggio di ieri: Dalla Rosa colleziona 2.738 preferenze (il 42,88 per cento dei voti) contro le 2700 di Possamai (42,28 per cento) e le 923 del vicesindac­o uscente, Bulgarini d’Elci (14,45 per cento), a cui si aggiungono 24 schede bianche e nulle. Per Dalla Rosa, domenica non c’è nemmeno il tempo di festeggiar­e che arriva la richiesta di verifiche da parte dei due contendent­i usciti sconfitti e dunque l’esito rimane per venti ore appeso a un filo, fra chi canta vittoria e chi predica cautela. Solo nel tardo pomeriggio di ieri il comitato dei garanti scioglie il nodo e conferma la vittoria di Dalla Rosa. «Sono molto felice, è la vittoria di un gruppo - dichiara Dalla Rosa -. Ora mi aspetto il sostegno dei due candidati sconfitti, e anche se le urne mostrano un partito spaccato io sono convinto che non ci sia alcuna ragione per disunirci e litigare, sarebbe controprod­ucente in vista delle elezioni amministra­tive». E se Possamai si prepara alla campagna elettorale con Dalla Rosa, per quanto deluso da quello scarto minimo, Bulgarini commenta amaramente: «Ho perso male - dice ma non mi si dica che è un voto contro l’amministra­zione. Non c’era Variati candidato. Quanto a Dalla Rosa, lo sosterrò nella misura in cui lui lo riterrà utile».

L’appello Il vincitore ha chiesto agli sfidanti di ricompatta­rsi dopo i veleni e di sostenerlo

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Lo sconfitto Jacopo Bulgarini d’Elci, appoggiato da Achille Variati

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