Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Uccise la cuginetta scuotendola Caso in aula
È stata fissata la data dell’udienza preliminare in cui si deciderà il destino di Eughenii Tribpadus, il 20enne di San Martino di Lupari (di origini moldave) cugino della piccola Yara, bimba che esattamente due anni fa, ovvero la sera del 6 dicembre, gli era stata affidata dai giovani genitori, e che ha ammazzato.
Il ragazzo comparirà il 1 febbraio davanti a giudice per le udienze preliminari che deciderà se mandarlo o meno davanti alla Corte d’Assise. Il giovane ha scosso (praticando il baby shaking) la cuginetta con tale violenza da provocarle il distacco delle terminazioni nervose e dei vasi sanguigni. La piccola è morta un mese dopo in ospedale, non ha retto ai gravi danni cerebrali riportati da quell’esplosione di violenza con la quale il cugino si è scagliato su di lei. Pesantissima l’accusa che gli muove il pubblico ministero Roberto Piccione: omicidio volontario aggravato. L’ipotesi iniziale era di maltrattamenti, ma l’esito dell’autopsia, affidata ai professori Raffaele De Caro e Andrea Porzionato dell’Università di Padova, ha svelato un quadro drammatico, smascherando ogni difesa tentata dal ragazzo. Inizialmente la piccola Yara era stata ricoverata per quello che ai genitori, rientrati dopo una serata fuori, era sembrato un rigurgito. La piccola venne ricoverata nel reparto di pediatria a Padova, e con il passare dei giorni il quadro clinico si fece sempre più grave. Yarà morì a un mese da quella maledetta sera, ma quando le cartelle cliniche arrivarono sul tavolo della procura era chiaro che qualcosa non quadrava. Non era la prima volta che la piccola veniva maltrattata. Sul suo corpo, nel corso dell’esame autoptico, sono state trovate altre fratture e ustioni che non sono attribuibili al cugino, e che rimarranno impunite.