Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pfas nel sangue, scatta la seconda fase Nuovo test sulla popolazione a rischio
Screening per gli pfas nel sangue, si riparte. Negli ambulatori di Lonigo (Vicenza) dell’Usl 8 ieri sono stati visitati i primi quattro vicentini per la seconda fase del maxi-monitoraggio della Regione Veneto, dedicata ai soggetti più a rischio. Il secondo ciclo di analisi riguarda poco meno del 50 per cento del campione: su 7.500 soggetti già esaminati, dai 14 anni in su, ben 3.156 sono stati quelli rinviati a una valutazione più approfondita.
Sono 85mila in tutto i residenti fra i 14 e i 65 anni dei 21 Comuni della «zona rossa» fra Verona, Vicenza e Padova: l’area dove la falda è più contaminata dai Pfas, fenomeno per il quale la procura di Vicenza ha avviato un’inchiesta che vede indagati dirigenti dell’industria «Miteni» di Trissino. Circa 34mila vivono a Lonigo, Sarego e negli altri municipi vicentini interessati. Il maxiscreening iniziato a gennaio analizza sia eventuali patologie che il livello nel sangue dei composti considerati più a rischio. Mentre è ancora in corso il primo monitoraggio ora si entra nel vivo con la fase più avanzata: vengono richiamati i soggetti nei quali l’esame del sangue ha evidenziato valori per composti Pfas superiori alle soglie limite, oltre a presentare rischi cardiovascolari oppure alterazioni come danni renali, tiroide alterata e diabete. Per tutti i richiamati – si parte dai 14enni – ci sarà una serie di esami e terapie, sempre gratuiti. La presa in carico è continuativa, è prevista una ripetizione degli esami ogni due anni.