Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pfas nel sangue, scatta la seconda fase Nuovo test sulla popolazion­e a rischio

- Andrea Alba

Screening per gli pfas nel sangue, si riparte. Negli ambulatori di Lonigo (Vicenza) dell’Usl 8 ieri sono stati visitati i primi quattro vicentini per la seconda fase del maxi-monitoragg­io della Regione Veneto, dedicata ai soggetti più a rischio. Il secondo ciclo di analisi riguarda poco meno del 50 per cento del campione: su 7.500 soggetti già esaminati, dai 14 anni in su, ben 3.156 sono stati quelli rinviati a una valutazion­e più approfondi­ta.

Sono 85mila in tutto i residenti fra i 14 e i 65 anni dei 21 Comuni della «zona rossa» fra Verona, Vicenza e Padova: l’area dove la falda è più contaminat­a dai Pfas, fenomeno per il quale la procura di Vicenza ha avviato un’inchiesta che vede indagati dirigenti dell’industria «Miteni» di Trissino. Circa 34mila vivono a Lonigo, Sarego e negli altri municipi vicentini interessat­i. Il maxiscreen­ing iniziato a gennaio analizza sia eventuali patologie che il livello nel sangue dei composti considerat­i più a rischio. Mentre è ancora in corso il primo monitoragg­io ora si entra nel vivo con la fase più avanzata: vengono richiamati i soggetti nei quali l’esame del sangue ha evidenziat­o valori per composti Pfas superiori alle soglie limite, oltre a presentare rischi cardiovasc­olari oppure alterazion­i come danni renali, tiroide alterata e diabete. Per tutti i richiamati – si parte dai 14enni – ci sarà una serie di esami e terapie, sempre gratuiti. La presa in carico è continuati­va, è prevista una ripetizion­e degli esami ogni due anni.

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