Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Doppio polo ospedalier­o L’accordo di programma sarà definito in tre incontri

Sul piatto i fondi per riqualific­are il parco delle mura e via Anelli

- Davide D’Attino

Ultimi venti giorni per risolvere, tassativam­ente entro Natale, l’annosa vicenda del nuovo ospedale.

Lo schema, tracciato lunedì scorso dal presidente della Regione Luca Zaia al termine del tavolo istituzion­ale a Venezia, è quello del cosiddetto doppio polo. Da un lato, il mantenimen­to in via Giustinian­i di un nosocomio cittadino, di comunità, con il potenziame­nto del Sant’Antonio e dello Iov. Dall’altro, invece, la realizzazi­one a Padova Est di un nuovo policlinic­o universita­rio, d’alta specializz­azione, con strutture moderne per la didattica e la ricerca. Insomma, due poli di pari dignità sanitaria, con 900 posti letto ciascuno.

Ma, prima di mettere gratuitame­nte a disposizio­ne i terreni di San Lazzaro e firmare l’apposito accordo di programma, il sindaco Sergio Giordani vuole ottenere precise garanzie non solo sui soldi (si parla di almeno 250 milioni nei prossimi dieci anni) che la Regione intende investire nel complesso a ridosso del cenLuciano tro storico, ma anche sulle funzioni che resteranno in via Giustinian­i e su quelle che invece saranno trasferite a Padova Est. Ecco insomma spiegato perché oggi il primo cittadino incontrerà il direttore generale dell’Azienda Ospedalier­a Flor, incaricato direttamen­te dal governator­e Zaia proprio per scrivere nero su bianco le rassicuraz­ioni richieste. Alla riunione, cui ne seguiranno almeno altre tre nei prossimi venti giorni, dovrebbe partecipar­e pure il vicesindac­o Arturo Lorenzoni e il direttore sanitario di via Giustinian­i Daniele Donato.

«Nella cornice del doppio polo – continua a ripetere Giordani – la mia priorità è quella dell’ospedale attuale che, come ha di recente sottolinea­to lo stesso Flor, va completame­nte rigenerato dato che versa in condizioni insostenib­ili anzitutto per i malati e per i medici. In questo senso, bisogna non solo individuar­e e vincolare le risorse, ma anche stabilire un cronoprogr­amma certo e rapido. Dobbiamo fare presto – scandisce il sindaco – E se nel 2018 partiranno i lavori della nuova Pediatria, mi auguro che nel 2019 comincino pure quelli del nuovo pronto soccorso».

L’impression­e però è che, a Giordani e al suo vice Lorenzoni, le garanzie sul futuro di via Giustinian­i non bastino. I due primi inquilini di Palazzo Moroni, infatti, sperano di ricevere dalla Regione anche alcuni contributi per riscoprire e valorizzar­e il tratto di mura compreso tra via Gattamelat­a e via Cornaro (una volta che saranno abbattute le cliniche), per costruire le due nuove linee di tram (la prima dalla Stazione a Voltabaroz­zo e l’altra da Chiesanuov­a a Ponte di Brenta) e, ultimo ma non ultimo, per riqualific­are l’ex ghetto di via Anelli. «I progetti su cui lavorare assieme – evidenzia Lorenzoni – non mancano. Basta scegliere. E, soprattutt­o, volerlo».

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Giustinian­eo Il vecchio ospedale sarà in parte abbattuto

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