Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Doppio polo ospedaliero L’accordo di programma sarà definito in tre incontri
Sul piatto i fondi per riqualificare il parco delle mura e via Anelli
Ultimi venti giorni per risolvere, tassativamente entro Natale, l’annosa vicenda del nuovo ospedale.
Lo schema, tracciato lunedì scorso dal presidente della Regione Luca Zaia al termine del tavolo istituzionale a Venezia, è quello del cosiddetto doppio polo. Da un lato, il mantenimento in via Giustiniani di un nosocomio cittadino, di comunità, con il potenziamento del Sant’Antonio e dello Iov. Dall’altro, invece, la realizzazione a Padova Est di un nuovo policlinico universitario, d’alta specializzazione, con strutture moderne per la didattica e la ricerca. Insomma, due poli di pari dignità sanitaria, con 900 posti letto ciascuno.
Ma, prima di mettere gratuitamente a disposizione i terreni di San Lazzaro e firmare l’apposito accordo di programma, il sindaco Sergio Giordani vuole ottenere precise garanzie non solo sui soldi (si parla di almeno 250 milioni nei prossimi dieci anni) che la Regione intende investire nel complesso a ridosso del cenLuciano tro storico, ma anche sulle funzioni che resteranno in via Giustiniani e su quelle che invece saranno trasferite a Padova Est. Ecco insomma spiegato perché oggi il primo cittadino incontrerà il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Flor, incaricato direttamente dal governatore Zaia proprio per scrivere nero su bianco le rassicurazioni richieste. Alla riunione, cui ne seguiranno almeno altre tre nei prossimi venti giorni, dovrebbe partecipare pure il vicesindaco Arturo Lorenzoni e il direttore sanitario di via Giustiniani Daniele Donato.
«Nella cornice del doppio polo – continua a ripetere Giordani – la mia priorità è quella dell’ospedale attuale che, come ha di recente sottolineato lo stesso Flor, va completamente rigenerato dato che versa in condizioni insostenibili anzitutto per i malati e per i medici. In questo senso, bisogna non solo individuare e vincolare le risorse, ma anche stabilire un cronoprogramma certo e rapido. Dobbiamo fare presto – scandisce il sindaco – E se nel 2018 partiranno i lavori della nuova Pediatria, mi auguro che nel 2019 comincino pure quelli del nuovo pronto soccorso».
L’impressione però è che, a Giordani e al suo vice Lorenzoni, le garanzie sul futuro di via Giustiniani non bastino. I due primi inquilini di Palazzo Moroni, infatti, sperano di ricevere dalla Regione anche alcuni contributi per riscoprire e valorizzare il tratto di mura compreso tra via Gattamelata e via Cornaro (una volta che saranno abbattute le cliniche), per costruire le due nuove linee di tram (la prima dalla Stazione a Voltabarozzo e l’altra da Chiesanuova a Ponte di Brenta) e, ultimo ma non ultimo, per riqualificare l’ex ghetto di via Anelli. «I progetti su cui lavorare assieme – evidenzia Lorenzoni – non mancano. Basta scegliere. E, soprattutto, volerlo».