Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Droga, ora i carabinieri puntano anche ai consumatori
I sequestri di droga e gli arresti di pusher a Padova sono ormai all’ordine del giorno. Il pugno duro messo in campo dall’Arma è stato spiegato ieri dal comandante provinciale Oreste Liporaci: «Facciamo seguire gli assuntori dai nostri militari nelle corriere e nei treni e becchiamo gli spacciatori mentre stanno vendendo. Per fermare il traffico e bonificare la zona della stazione è necessario colpire chi acquista». Basta dare una letta ai numeri per capire che Padova continua a essere un crocevia per lo spaccio di sostanze stupefacenti. L’ultimo episodio è l’arresto di un corriere effettuato domenica mattina dai carabinieri nella zona della stazione. I militari, mentre pattugliavano il sottopasso dello scalo ferroviario, hanno controllato due nordafricani. Uno di questi è apparso nervoso e si è dato velocemente alla fuga. Incurante dei treni in arrivo ha raggiunto i binari, superandone quattro e guadagnando l’uscita. Nella fuga ha anche travolto alcuni passanti, prima di tentare di nascondere l’eroina in un’intercapedine tra via Bixio e via Cairoli. Durante la sosta è stato fermato e arrestato: si tratta di Kalile Borhen, tunisino di 23 anni irregolare. All’interno di un involucro di nylon termosaldato aveva occultato mezzo chilo di eroina purissima per un valore al dettaglio di circa 40 mila euro. Nel mese di novembre i sequestri di droga hanno avuto un sensibile aumento: 100 chilogrammi di marijuana, 15 chilogrammi di hashish, 5 di eroina e 3 di cocaina a cui vanno aggiunti gli oltre 120 chili già sequestrati nel 2017 fino a ottobre. Il lavoro dei carabinieri ha permesso di bloccare da inizio anno circa 200 spacciatori e segnalare al prefetto almeno 400 assuntori, tra cui una ventina di minorenni per lo più intenti a comprare marijuana o hashish. Proprio partendo dai consumatori abituali i carabinieri hanno stretto il cerchio attorno ai pusher, seguendoli nei loro spostamenti in treno. La stazione è facilmente raggiungibile da diverse zone del Veneto e per i corrieri è molto più sicuro viaggiare in treno, lasciando la sostanza stupefacente in un altro scompartimento e controllandola a vista fino al momento di scendere dal convoglio. Per arginare il fenomeno i militari hanno deciso di seguire anche i consumatori che si riforniscono nei pressi della stazione e che beneficiano di un sistema cosiddetto a raggiera: il fornitore giunge in città, lo «spaccino» locale compra la merce e poi la vende al dettaglio.