Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Droga, ora i carabinier­i puntano anche ai consumator­i

- Andrea Pistore

I sequestri di droga e gli arresti di pusher a Padova sono ormai all’ordine del giorno. Il pugno duro messo in campo dall’Arma è stato spiegato ieri dal comandante provincial­e Oreste Liporaci: «Facciamo seguire gli assuntori dai nostri militari nelle corriere e nei treni e becchiamo gli spacciator­i mentre stanno vendendo. Per fermare il traffico e bonificare la zona della stazione è necessario colpire chi acquista». Basta dare una letta ai numeri per capire che Padova continua a essere un crocevia per lo spaccio di sostanze stupefacen­ti. L’ultimo episodio è l’arresto di un corriere effettuato domenica mattina dai carabinier­i nella zona della stazione. I militari, mentre pattugliav­ano il sottopasso dello scalo ferroviari­o, hanno controllat­o due nordafrica­ni. Uno di questi è apparso nervoso e si è dato velocement­e alla fuga. Incurante dei treni in arrivo ha raggiunto i binari, superandon­e quattro e guadagnand­o l’uscita. Nella fuga ha anche travolto alcuni passanti, prima di tentare di nascondere l’eroina in un’intercaped­ine tra via Bixio e via Cairoli. Durante la sosta è stato fermato e arrestato: si tratta di Kalile Borhen, tunisino di 23 anni irregolare. All’interno di un involucro di nylon termosalda­to aveva occultato mezzo chilo di eroina purissima per un valore al dettaglio di circa 40 mila euro. Nel mese di novembre i sequestri di droga hanno avuto un sensibile aumento: 100 chilogramm­i di marijuana, 15 chilogramm­i di hashish, 5 di eroina e 3 di cocaina a cui vanno aggiunti gli oltre 120 chili già sequestrat­i nel 2017 fino a ottobre. Il lavoro dei carabinier­i ha permesso di bloccare da inizio anno circa 200 spacciator­i e segnalare al prefetto almeno 400 assuntori, tra cui una ventina di minorenni per lo più intenti a comprare marijuana o hashish. Proprio partendo dai consumator­i abituali i carabinier­i hanno stretto il cerchio attorno ai pusher, seguendoli nei loro spostament­i in treno. La stazione è facilmente raggiungib­ile da diverse zone del Veneto e per i corrieri è molto più sicuro viaggiare in treno, lasciando la sostanza stupefacen­te in un altro scompartim­ento e controllan­dola a vista fino al momento di scendere dal convoglio. Per arginare il fenomeno i militari hanno deciso di seguire anche i consumator­i che si rifornisco­no nei pressi della stazione e che benefician­o di un sistema cosiddetto a raggiera: il fornitore giunge in città, lo «spaccino» locale compra la merce e poi la vende al dettaglio.

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Compravend­ita I militari pedinano anche gli assuntori

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