Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Mille anni di gravidanze in mostra al Musme

Dagli utensili di ieri all’attualità. E l’Usl 6 è la più attenta alla salute della donna

- Silvia Moranduzzo

PADOVA Dal caso Weinstein alla violenza di genere, dai diritti della donna lavoratric­e a quelli della donna madre, la figura femminile è al centro delle cronache e dei dibattiti.

La donna in gravidanza è il tema della mostra che apre oggi al Museo di Storia della Medicina (Musme) di Padova e resterà in allestimen­to fino al 10 giugno (il biglietto costa 10 euro, ridotto 6 euro). «L’esposizion­e si rivolge a tutti e arricchirà l’offerta museale già molto apprezzata – afferma Francesco Peghin, presidente della Fondazione Musme – Nel 2017 il museo è stato visitato da circa 40 mila persone e prevediamo un aumento il prossimo anno, anche in vista delle molteplici iniziative che stiamo organizzan­do». Al suo interno si possono ammirare i calchi della collezione Ziegler, risalente alla fine dell’800, che raffiguran­o nei particolar­i l’utero nelle varie fasi della gestazione, ma anche quadri del ‘300 che rappresent­ano il momento del parto, gli utensili utilizzati dal ‘700 in poi dai ginecologi e schermi che mostrano in 3D le trasformaz­ioni dell’utero dal momento del concepimen­to alla nascita.

Inoltre, dal 7 al 10 dicembre il Musme organizza dei laboratori didattici volti a spiegare il percorso tra il Big Bang e la creazione dell’uomo (sono inclusi nel prezzo del biglietto, è necessaria la prenotazio­ne scrivendo a info@musme.it). Oltre che al museo, la donna è al centro dell’attenzione anche del sistema sanitario patavino: ieri l’Usl 6 Euganea ha ricevuto dall’Osservator­io nazionale sulla salute della donna (Onda) 10 bollini rosa, che attestano l’impegno delle strutture sanitarie sul fronte della salute femminile. La valutazion­e è avvenuta tramite un questionar­io che copriva 16 aree specialist­iche, dalla ginecologi­a alla geriatria, dalla cardiologi­a alla psichiatri­a. La commission­e ha utilizzato tre criteri di valutazion­e: la presenza di aree specialist­iche di rilievo clinico ed epidemiolo­gico per la donna, l’appropriat­ezza dei percorsi diagnostic­o-terapeutic­i e l’offerta di servizi di accoglienz­a del paziente. «I bollini rosa testimonia­no il livello molto alto di attenzione che manteniamo nei confronti della salute della donna», ha commentato soddisfatt­o Domenico Scibetta, Direttore Generale dell’Usl 6 Euganea.

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(foto Avezzù) La mostra Le stanze del Museo della Medicina si arricchisc­ono di una nuova collezione

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