Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Banche, Consoli e Zonin in audizione parlamentare
E all’udienza preliminare parti civili in tre tronconi Ex Popolari, la commissione li convoca
Tracollo delle ex Popolari, la Commissione di inchiesta parlamentare convoca gli ex vertici di Bpvi, Gianni Zonin, di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, e di Bim, Pietro D’Aguì. Da decidere se in audizione pubblica o a porte chiuse. E all’udienza preliminare del processo Bpvi, le parti civili saranno divise in tre giorni.
Anche l’ex direttore generale di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, e l’ex presidente di Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, oltre all’ex manager di Bim Pietro D’Aguì ed all’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, saranno sentiti dalla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche entro il 22 dicembre. Lo ha stabilito ieri la presidenza della commissione stessa, con la contrarietà, a quanto si apprende, relativamente ai due veneti, del solo presidente, Pierferdinando Casini. Questo, naturalmente, al netto della volontà degli indagati di presentarsi. «Io credo – ha detto Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica – che verranno. Altrimenti vorrà dire che ha ragione Bankitalia». Ossia che non ci sono state pressioni per aggregazioni fra istituti. Soddisfatto anche Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera. «È passata la mia linea di non porre voti sui singoli. Domani (oggi) decideremo solo se per chi ha procedimenti in corso, cioè Consoli e Zonin, l’audizione sarà o meno in diretta audiovideo. In caso di necessità ci potrà essere una seduta anche il 23 e, per esigenze estreme, anche nella settimana dopo Natale».
Gli argomenti-chiave sono già evidenti. C’è il capitolo Etruria, di cui si sta discutendo in questi giorni. Su cui notevoli sono gli incroci con le venete. Da un lato di fronte alla tentata acquisizione di Popolare di Vicenza nell’estate 2014. Vicenza disastrata, come si scoprirà dopo. Con la domanda se Bankitalia spinse o meno per la fusione con Vicenza, senza accorgersi tra l’altro di come Bpvi fosse messa davvero. Ma poi sull’argomento ci sarà da anche da interrogare Consoli, dato molto probabilmente per presente: in un giorno di marzo del 2014 si recò o meno a Laterina, in Toscana, a casa di Pierluigi Boschi, all’epoca vicepresidente di Banca Etruria e padre dell’allora ministro renziano delle Riforme, Maria Elena Boschi, oggi sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, per discutere di come «alleggerire» la pressione di via Nazionale comune allora su entrambe le banche? Parlò mai al telefono con Boschi padre, in precedenza, di un eventuale colloquio con la figlia? E’ vero che con lui salì in auto anche il suo ex presidente, Flavio Trinca, e che ad attenderli oltre ai Boschi, c’era anche il presidente di Etruria, Giuseppe Fornasari? E poi come andarono i contatti bis d’inizio 2015?
Tutte vicende che si tenevano in contemporanea all’altro fronte interno veneto, quello della spinta o meno di Bankitalia a mettere Veneto Banca in braccio a popolare di Vicenza, dopo gli otto mesi di ispezioni del 2013. Come andarono le cose? E ci furono nella vigilanza due pesi e due misure nel trattare Montebelluna e Vicenza, che, come scoprirà dopo Bce, non era certo messa meglio di Veneto Banca? E nell’ispezione 2012 Bankitalia non prese in considerazione le «baciate»?
Certo, la questione più politicamente scottante resta Etruria. Se lo scenario del cercare leve nel governo, grazie a Boschi figlia, e magari indurre il premier ad una moral suasion nei confronti della Vigilanza per una attenuazione dei rigori su entrambe le banche, fosse confermato da Consoli, le turbolenze sul piano politico in ambiente Pd renziano diventerebbero difficilmente arginabili perché la ex ministro non potrebbe più sostenere di essersi sempre disinteressata alle sorti di Etruria. Tantopiù se anche Federico Ghizzoni, ex amministratore delegato di Unicredit, dovesse ammettere alla Commissione di aver accettato una richiesta di incontro per verificare la possibilità di un intervento di Piazza Cordusio su Etruria.
Sul fronte giudiziario, intanto, è prevista per martedì 12 dicembre, a Vicenza, l’apertura del processo Bpvi. E per l’udienza preliminare davanti al Gip sono fissate tre giornate consecutive con le centinaia di parti civili che vogliono costituirsi che verranno suddivise in scaglioni in ordine alfabetico. Nei giorni scorsi, dalla procura è stato reso noto che con ogni probabilità gli imputati e i loro avvocati verranno fatti entrare da un ingresso diverso rispetto alle parti civili, per evitare qualsiasi incidente. Le udienze sono state fissate nel tribunale di Vicenza nell’aula centrale del sotterraneo; ma su questo potrebbero esserci variazioni a seconda del numero effettivo di parti civili. Nei mesi scorsi si era ipotizzato di svolgere la prima udienza al Teatro comunale.