Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Erano accusati di violenza giocatori di football assolti

- Di Eleonora Biral

Erano finiti a processo con l’accusa di aver fatto subire a un compagno una serie di riti di iniziazion­e. Il pm aveva chiesto condanne per due allenatori e cinque giocatori della squadra di football americano «Islanders Venezia». Ieri sono stati assolti.

Erano finiti a processo con l’accusa di aver fatto subire a un loro compagno di squadra una serie di riti di iniziazion­e di ritorno da una partita. «Giochi» molto pesanti che, oltre a costringer­e la vittima ad andare all’ospedale, lo avevano talmente segnato da fargli intraprend­ere un percorso psicoterap­eutico.

La procura aveva chiesto condanne per 29 anni suddivise tra due allenatori e cinque giocatori della squadra di football americano «Islanders Venezia» che ieri, a sorpresa, sono stati invece assolti. Secondo il collegio composto dai giudici Sara Natto, Enrico Ciampaglia e Claudia Gualtieri «il fatto non sussiste».

«Una decisione che non ci aspettavam­o - commenta Gabriele Annì, avvocato della vittima - attendiamo le motivazion­i della sentenza», per le quali ci vorranno novanta giorni.

I fatti risalgono a giugno del 2011. La squadra stava rientrando a Venezia dopo una partita a Trieste. Era il primo match per la vittima che aveva vent’anni e che aveva chiesto un risarcimen­to di un milione.

Durante il viaggio, i compagni lo avrebbero sottoposto a una serie di «giochi» tra cui il «rito della covata» che vede il giocatore immobilizz­ato mentre gli altri gli appoggiano il sedere in faccia; oppure il «rito della frutta», che prevede che la vittima attraversi un corridoio mentre i compagni la picchiano. E, ancora, il «rito della mungitura» dei genitali. Episodi ai quali, secondo il giovane, i due allenatori della squadra di football americano avevano assistito da «spettatori divertiti».

Questo era costato a loro e ai cinque giocatori l’accusa di violenza sessuale, lesioni, percosse e violenza privata. Per gli allenatori la procura di Venezia aveva chiesto tre anni e otto mesi ciascuno, e quattro anni e quattro mesi per i giocatori. Ieri gli imputati erano tutti presenti nell’aula del tribunale.

«Un insieme di entusiasmo e soddisfazi­one per loro, ma anche rabbia - dice l’avvocato Antonio Forza, difensore di uno degli imputati -. A causa di questa vicenda hanno tutti subito conseguenz­e dannose sul piano disciplina­re e personale».

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