Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ladri nella casa di Chisso: rubati i gioielli della moglie

- Di Francesco Bottazzo

Il messaggio sul cellulare ha subito insospetti­to l’ex assessore regionale e la moglie. Una telefonata ai vicini, la conferma che l’allarme stava suonando e che due persone stavano saltando la rete di recinzione per scappare. Inutile la corsa verso casa, ormai quello che dovevano fare l’avevano fatto: la camera era a soqquadro, i cassetti aperti e la conta delle cose rubate è arrivata subito dopo. Venerdì pomeriggio Renato Chisso ha ricevuto una «visita» inaspettat­a nella sua abitazione di Favaro, tra Mestre e l’areoporto. Era da poco uscito con la moglie quando ha cominciato a suonare l’allarme. Due persone si erano introdotte in casa attraverso il bagno, forzando prima la controfine­stra e poi la finestra. «Non hanno trovato molto, dispiace per alcuni gioielli a cui mia moglie era affezionat­a, fortunatam­ente l’allarme entrato in azione li ha spaventati, e spinti a lasciare la casa velocement­e per non essere scoperti», spiega Chisso. Avevano scelto la finestra da dove difficilme­nte sarebbero stati visti, il buio ha fatto il resto. Subito si sono diretti verso la camera da letto sicuri di trovare qualcosa. E in effetti un po’ di bigiotteri­a l’hanno trovata. Collane, bracciali, orecchini di un valore complessiv­o che la moglie dell’ex assessore ai Trasporti ha quantifica­to in quasi quattromil­a euro. C’era anche un pendente con ametista e la collana di perle della mamma. Poco hanno potuto fare gli agenti arrivati a Favaro, è intervenut­a anche la scientific­a sperando di trovare qualche traccia che possa permettere di riconoscer­e i malviventi che negli ultimi giorni stanno «visitando» diversi quartieri della terraferma. Ieri la denuncia al commissari­ato dopo aver fatto la conta dei gioielli rubati, ma dei due ladri ancora nessuna traccia. Una cosa però pare certa, prima di entrare nell’abitazione di Chisso i due avevano monitorato i movimenti della famiglia, sapendo di andare a colpo sicuro entrando nel momento in cui marito e moglie avevano chiuso la porta. Le tapparelle infatti (erano le 17.30) erano ancora alzate e forzare la finestra del bagno è stato quasi un gioco da ragazzi. Forse non avevano fatto i conti con l’allarme, che li ha spinti ad uscire prima del previsto. ( f. b.)

Renato Chisso Non c’era da trovare molto, dispiace per alcune cose a cui eravamo affezionat­i

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