Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ladri nella casa di Chisso: rubati i gioielli della moglie
Il messaggio sul cellulare ha subito insospettito l’ex assessore regionale e la moglie. Una telefonata ai vicini, la conferma che l’allarme stava suonando e che due persone stavano saltando la rete di recinzione per scappare. Inutile la corsa verso casa, ormai quello che dovevano fare l’avevano fatto: la camera era a soqquadro, i cassetti aperti e la conta delle cose rubate è arrivata subito dopo. Venerdì pomeriggio Renato Chisso ha ricevuto una «visita» inaspettata nella sua abitazione di Favaro, tra Mestre e l’areoporto. Era da poco uscito con la moglie quando ha cominciato a suonare l’allarme. Due persone si erano introdotte in casa attraverso il bagno, forzando prima la controfinestra e poi la finestra. «Non hanno trovato molto, dispiace per alcuni gioielli a cui mia moglie era affezionata, fortunatamente l’allarme entrato in azione li ha spaventati, e spinti a lasciare la casa velocemente per non essere scoperti», spiega Chisso. Avevano scelto la finestra da dove difficilmente sarebbero stati visti, il buio ha fatto il resto. Subito si sono diretti verso la camera da letto sicuri di trovare qualcosa. E in effetti un po’ di bigiotteria l’hanno trovata. Collane, bracciali, orecchini di un valore complessivo che la moglie dell’ex assessore ai Trasporti ha quantificato in quasi quattromila euro. C’era anche un pendente con ametista e la collana di perle della mamma. Poco hanno potuto fare gli agenti arrivati a Favaro, è intervenuta anche la scientifica sperando di trovare qualche traccia che possa permettere di riconoscere i malviventi che negli ultimi giorni stanno «visitando» diversi quartieri della terraferma. Ieri la denuncia al commissariato dopo aver fatto la conta dei gioielli rubati, ma dei due ladri ancora nessuna traccia. Una cosa però pare certa, prima di entrare nell’abitazione di Chisso i due avevano monitorato i movimenti della famiglia, sapendo di andare a colpo sicuro entrando nel momento in cui marito e moglie avevano chiuso la porta. Le tapparelle infatti (erano le 17.30) erano ancora alzate e forzare la finestra del bagno è stato quasi un gioco da ragazzi. Forse non avevano fatto i conti con l’allarme, che li ha spinti ad uscire prima del previsto. ( f. b.)
Renato Chisso Non c’era da trovare molto, dispiace per alcune cose a cui eravamo affezionati