Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nuovo Centro congressi in Fiera Si lavora, ma costi già lievitati
Cantiere attivo a tre anni dall’appalto: spesi 3 milioni di euro più del previsto
C’è una grande opera pubblica che, malgrado sia stata appaltata quasi tre anni e mezzo fa, deve ancora essere costruita. E che è già costata, ai padovani di città e provincia, più di 22 milioni e mezzo di euro. Stiamo parlando del nuovo Centro congressi che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) sorgere sul retro della Fiera, progettato dall’archistar giapponese Kengo Kuma e aggiudicato, il 5 agosto 2014, al pool d’imprese composto da: «Intercantieri Vittadello Spa» di Limena; «Guerrato Spa» di Rovigo; Consorzio Stabile Pedron di Villa del Conte e dalla Parpajola Spa di Padova.
Le quattro ditte appena citate hanno vinto la gara, bandita da «Fiera Immobiliare Spa» (società proprietaria dei padiglioni di via Tommaseo e partecipata per il 47,9% dal Comune, per il 47,9% dalla Camera di Commercio e per il 4,2% dalla Provincia), offrendo un ribasso del 20,3% rispetto al prezzo a base d’asta. Cioè poco più di 19,3 milioni di euro contro circa 24 milioni e 200mila euro.
Da quel giorno però, fatta eccezione per l’abbattimento del cosiddetto Palazzo delle Nazioni e della Sala Carraresi, si è mosso poco o nulla. Tanto che, dopo uno stallo misterioso durato quaranta mesi, fa notizia che i lavori stiano entrando nel vivo. Si è conclusa la bonifica dell’area che dovrebbe ospitare il Centro congressi, dov’erano state rinvenute quasi quattromila tonnellate di amianto: l’intervento, sempre eseguito dalla cordata di aziende con in testa la «Vittadello», ha comportato una spesa aggiuntiva di oltre 2,6 milioni di euro.
Soldi che, essendo il terreno di proprietà comunale, verranno sborsati tutti da Palazzo Moroni, come peraltro si legge in una delibera fatta approvare ieri in giunta dall’assessore al Patrimonio Andrea Micalizzi.
E così, rimosso il materiale tossico sotto il Palazzo delle Nazioni e la Sala Carraresi, si potrà dare il via alla realizzazione dell’opera che, a meno di ulteriori intoppi, dovrebbe essere ultimata nel giro di un paio d’anni. E, quindi, essere inaugurata a fine 2019.
Nel frattempo, però, va segnalato che i costi collaterali, riferiti a consulenze esterne d’ogni sorta, hanno portato il conto complessivo (per il momento, è il caso di dire) a oltre 22 milioni e mezzo di euro.
Denaro interamente pubblico: «Fiera Immobiliare», è controllata in toto da Comune, Camera di Commercio e Provincia e inoltre, nei prossimi mesi, beneficerà di un sostanzioso aumento di capitale pari a 65 milioni di euro per sanare, una volta per tutte, i debiti contratti nel 2006 con Carive e Mps per la costruzione dei nuovi padiglioni che si affacciano su via Rismondo.