Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Eredità Conte, l’ultima (oscura) verità di Cadore «I 15 milioni di euro? Non alle Bahamas, in Svizzera»
Il maggiordomo del pellicciaio: soldi sequestrati, ma non ricordo da chi. Giudici dubbiosi
Una cosa è certa: quei quasi 15 milioni di euro che dovevano essere alle Bahamas lì non sono. La Guardia di Finanza ha cercato quei soldi dappertutto, ma non li ha mai trovati. Forse ora sono in Svizzera sotto sequestro, ma non ci sono prove. Si è discusso ancora di quei soldi ieri a Palazzo di giustizia all’udienza del processo a carico di Alessandro Castellini.
Si tratta del commercialista padovano indagato per un riciclaggio di denaro che avrebbe fatto sparire parte dell’eredità di Mario Conte, una fortuna che — con un testamento falso — era finita nelle mani del maggiordomo Luciano Cadore, poi condannato a tre anni di pena.
Ieri in aula è tornato come teste proprio Cadore, il maggiordomo che aveva falsificato le ultime volontà del ricco pellicciaio morto: era stato lui a consegnare al suo commercialista di fiducia Castellini i 15 milioni di euro, parte dell’eredità indebitamente sottratta agli eredi legittimi, affinché li trasformasse in un investimento sicuro. Cadore ha cercato di ricostruire dove siano finiti tutti quei soldi, e, ieri in aula davanti al Tribunale collegiale e al pm Sergio Dini, ha detto che quei soldi sono finiti in Svizzera, sequestrati da non meglio identificate autorità elvetiche.
Il presidente del Collegio, il giudice Claudio Marassi, ha chiesto al maggiordomo di essere più chiaro. «Ci sarà pure un documento che lei ha firmato quando gli svizzeri hanno chiesto il sequestro di quel denaro» ha detto il giudice, interrompendo l’esame del legale difensore Piero Longo.
Ma a quella domanda Cadore non ha saputo rispondere, sostenendo che sono passati tanti anni, che lui ora soffre di male al cuore e così non ricorda quali e quante carte ha firmato in quell’intenso periodo in cui scattarono le indagini e tutta la città parlava di quei 90 milioni di euro finiti nelle sue tasche. Prossima udienza il 28 febbraio 2018.