Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Aerospazio, il Veneto tenta di costruire il suo distretto
PADOVA Promuovere le eccellenze del settore aerospaziale e avvicinare il Veneto alle stelle. È l’obiettivo di Padova Space Week, l’iniziativa organizzata in questi giorni dalla Camera di commercio di Padova con l’azienda speciale Promex e l’Università di Padova con il Centro di Ateneo di studi e attività spaziali «Bepi Colombo» (Cisas). Tra potenziali acquirenti e ricercatori, la settimana dedicata all’esplorazione del cosmo ha richiamato 31 ospiti da 12 Paesi ed è culminata in un convegno sulle opportunità per lo spazio e dallo spazio per le aziende venete all’università, moderato dal giornalista del Corriere della sera Giovanni Caprara. «In Italia il settore aerospaziale comprende 620 aziende con 27 mila addetti – dice Franco Conzato, direttore di Promex -. In Veneto le aziende codificate sono 33 e gli addetti 720, per un fatturato che nel 2016 ha raggiunto i 220 milioni di euro; l’offerta va dai satelliti agli aerei. Ma il quadro non rispecchia la realtà: in Veneto ci sono circa 300 aziende formalmente codificate come metalmeccanica, refrigerazione, ottica o elettronica, che però lavorano anche nell’aerospaziale come subfornitori di componentistica». Un esempio? Rosetta, la sonda dell’Esa che nel 2014 ha raggiunto la cometa 67P Churyumov-Gerasimenko, aveva a bordo un sistema di lenti realizzate proprio da un’azienda veneta in collaborazione coi ricercatori del Bo. Ma c’è anche chi si occupa di sale operatorie e sfrutta il suo know-how per realizzare strumenti spaziali integrati. «Con Padova Space Week vogliamo far emergere queste eccellenze per formare un vero e proprio distretto aerospaziale del Veneto – spiega Conzato -. Le aziende del territorio devono specializzarsi e costruire un cluster, la politica deve fare la sua parte e dare il suo sostegno legislativo ed economico». «Nei prossimi anni ci sarà una grande richiesta di microsatelliti, velivoli autonomi, aerobot e droni perfezionati per l’osservazione ambientale e idrogeologica o per il controllo del traffico stradale – commenta Stefano Debei, responsabile del Cisas -. Le aziende che potrebbero ottenere la certificazione aerospaziale sono molte, ma certificare processi e prodotti con le regole dello spazio ha un costo alto e tempi molto lunghi: fare rete e avanzare un progetto condiviso serve anche ad avere più possibilità di collaborare».