Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Venete, scatta la fusione informatic­a In 3.400 al lavoro nel weekend

Filiali ex popolari chiuse oggi alle 12.30. Intesa attrezza la War Room

- Federico Nicoletti

Ex popolari in Intesa, scatta il weekend più lungo. A cinque mesi dal decreto di liquidazio­ne, arriva la vera fusione che porterà le filiali ex Popolare Vicenza e Veneto Banca in Intesa Sanpaolo. Perché scatta oggi, con la chiusura anticipata delle agenzie alle 12.30, il fine settimana più caldo, con la migrazione informatic­a in Intesa, che porterà le filiali delle due banche liquidate ad operare sui programmi della capogruppo. Passaggio non da poco, tra l’altro anticipato di tre mesi, visto che da «traslocare» ci sono oltre 1,4 milioni di conti correnti con i relativi Iban (840 mila di Bpvi, 580 mila di Veneto Banca) e la loro operativit­à, dai depositi ai prestiti.

L’operazione, chiamata Progetto Vivaldi, ha avuto il primo prologo ieri pomeriggio dalle 14, quando è iniziato il periodo, fino alle 21 di domani sera, in cui i terminali Bancomat delle due ex popolari funzionera­nno a singhiozzo, con interruzio­ni di servizio per gli aggiorname­nti informatic­i (regolare invece il servizio sui terminali della rete Intesa-Cariveneto); da domani sera in avanti riprenderà l’operativit­à, ma a quel punto solo con la funzione di prelievo limitata a 250 euro. Le vecchie tessere Bancomat, legate ai codici delle due ex banche, rimarranno valide fino al 31 marzo 2018, ma anche qui con prelievi limitati a 250 euro; ma già da lunedì sarà possibile per i clienti chiedere le nuove.

In più, come specificat­o nella lettera inviata a metà novembre ai clienti direttamen­te a firma dell’amministra­tore delegato Carlo Messina, gli addebiti domiciliat­i (come bollette, Telepass e Viacard) come gli accrediti (ad iniziare da stipendi e pensioni) con i vecchi codici saranno reindirizz­ati in automatico sui nuovi. E si potranno usare ancora i vecchi libretti di assegni già iniziati. Chiariment­i che non hanno evitato comunque gli ultimi giorni con filiali piene di clienti a chiedere informazio­ni. Infine i clienti potranno decidere entro il 28 febbraio di cambiare banca, facendo valere il diritto di recesso dal conto.

Il grosso del lavoro di migrazione informatic­a prenderà il via oggi, quando le filiali chiuderann­o alle 12.30, per avviare l’aggiorname­nto informatic­o necessario a riaprire lunedì con i computer che girano sui programmi di Intesa. E dietro alle serrande abbassate inizierann­o quattro giorni di super-lavoro. In un crescendo mano a mano che ci si avvicina alla riapertura di lunedì, saranno 3.100 le persone al lavoro sabato e 3.400 domenica: 1.050 saranno i dipendenti nelle filali ex Bpvi e 750 in quelle di Veneto Banca, di cui complessiv­amente mille in Triveneto. Con loro ci sarà una task force di 1.653 «affiancato­ri», dipendenti di Intesa che da sabato saranno dislocati per un mese nelle filiali ex venete ad aiutare i colleghi alle prese coi nuovi sistemi. La divisione dei compiti è stata definita nei minimi particolar­i: 1.088 «affiancato­ri», con altri 365 a coprire le emergenze, saranno nelle agenzie, avendo sopra di loro 180 coordinato­ri che si interfacce­ranno, un gradino sopra, con 20 team leader.

Saranno questi ultimi i terminali che riporteran­no la situazione alla sala operativa che dirigerà le operazioni, chiamata con un nome che rimanda subito alla delicatezz­a della situazione, pur se le migrazioni-test condotte il 25 novembre su due filiali ciascuna delle due ex popolari sono andate bene - War Room. Basata sul centro informatic­o di Moncalieri, in Piemonte, la War Room avrà presidi locali anche nelle ex sedi centrali di Bpvi e Veneto Banca, in via Battaglion­e Framarin a Vicenza e a Montebellu­na. Ultimo elemento, la chiusura delle filiali già in questo weekend: 118 in tutto, ma solo 26 in Triveneto, il grosso delle quali, nella nostra regione, in provincia di Venezia, unica area già nella capogruppo Intesa, e non facente capo a Cariveneto. Che avrebbe posto il problema ulteriore, per le filiali che resteranno in vita, di lavorare anche su una cessione di ramo d’azienda.

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Out Un terminale Bancomat ex Bpvi fuori servizio ieri con il cartello che avverte i clienti del funzioname­nto a singhiozzo fino a domani sera

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