Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Santalucia, il vino «stellato» che sostiene la Fondazione Banca degli Occhi

- (antonino padovese)

Un vino che nasce tra i vigneti delle più alte colline di Breganze, nel Vicentino. Un cuoco che da 16 anni consecutiv­i è presente con le tre stelle nella guida Michelin. Un’artista allieva di Vedova che ha firmato in passato una pubblicazi­one con Andrea Zanzotto. Ecco Santalucia, il vino che sostiene la ricerca della Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, la Onlus che quest’anno festeggia i 30 anni e la centomille­sima cornea donata. La Onlus che ha sede all’ospedale dell’Angelo è un punto di riferiment­o nazionale per i tessuti oculari: metà dei seimila trapianti l’anno in Italia vengono effettuati con i tessuti che arrivano da qui. Per questo otto anni fa, la Fondazione ha accolto l’idea dell’imprendito­re del vino Fausto Maculan di dare vita a una bottiglia speciale il cui ricavato andasse devoluto ai progetti della Fondazione. Il vino si chiama «Santalucia» in onore della santa patrona della vista ed è stato tenuto a battesimo in un pranzo speciale preparato da Massimilia­no Alajmo. È un Cabernet Sauvignon in purezza, ne vengono prodotte 300 bottiglie numerate, a 100 euro l’una. Per l’etichetta, il curatore di mostre Marco Goldin ha scelto un’opera, «Verdi riflessi» dell’artista bellunese Graziella Da Gioz. Il Santalucia, come spiega Maculan, «è un vino destinato all’invecchiam­ento, che esprimerà il suo potenziale fra 20-25 anni. Questo è un anno speciale perché è il vino con cui festeggiam­o il trentennal­e della Banca degli occhi».

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