Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Gli eroi dell’aria L’altra storia vista dai sussidiari

- Di Alessandro Baschieri

U n banco di legno, un grembiule, un libretto con una delle nuove «macchine che volano» in copertina. Siete lì, in una scuola elementare del primo dopoguerra e vi stanno raccontand­o gli eroi dell’aria, novelli cavalieri eppure già protagonis­ti della storia e sovente della leggenda. Aviatori che combattono il nemico e poi atterranno per salvarlo od occuparsi del suo funerale; che bombardano il territorio straniero sì, «ma solo porti e stazioni, mai i civili»; che cadono quasi sempre colpiti a tradimento o a causa di un guasto che ha impedito loro di duellare alla pari (si legge in un libro a proposito di Francesco Baracca che invece cadde colpito da una fucilata da terra). Cosi venivano raccontati i piloti di guerra ai bambini da sussidiari, quaderni e libri per l’esercizio della lettura che venivano usati a scuola ed erano già tronfi di retorica prima che il fascismo portasse la narrazione su piani ancora più alti e distorti. Luigino Scroccaro, storico del territorio, ha raccolto un migliaio di questi testi scolastici e il patrimonio storico è diventato fonte primaria per il suo Eroi dell’aria 1915-1918 (Kellerman editore, 2017, 15 euro), un agile libro che sarà presentato oggi a San Donà nella galleria civica d’arte moderna e contempora­nea alle 17. Perché l’esaltazion­e fin quasi alla distorsion­e? Prima della guerra in omaggio al progresso che stimolava la fantasia («cavalcano uccelli d’acciaio») , una misura ancora onesta che ricordava la precarietà e i pericoli del volo; durante e dopo la guerra per farne propaganda. Si affascinav­ano i bambini non gia per farli diventare tutti aviatori, ma perché gli aviatori trascinava­no la voglia di guerra e il mito ne avrebbe fatti dei buoni soldati. In questi sussidiari e libri di lettura, per lo più veneti e di autori veneti, si raccontano le gesta di Francesco Baracca, Giannino Ancillotto, Gabriele D’Annunzio, Ernesto Cabruna e molti altri perché «gli eroi dell’aria furono cento e cento» come si legge nell’incipit di uno dei testi più usati alle elementari. Le loro storie sono sopravviss­ute al cambio di valori e oggi, depurate della retorica, ne abbiamo un quadro storicamen­te più chiaro. Scroccaro ce li ricorda nel suo volume come protagonis­ti quasi fiabeschi riportando­ci indietro di un secolo. Come nei racconti di Ancillotto contro il Draken, pallone da ricognizio­ne austriaco: «il mostro avvampa e vuol divorare Ancillotto che si lancia nella fornace aerea e come un bolide lo sfonda e lo passa parte a parte».

 ??  ??
 ??  ?? Un’illustrazi­one da «Eroi dell’aria 1915-18». A destra, Luigino Scroccaro
Un’illustrazi­one da «Eroi dell’aria 1915-18». A destra, Luigino Scroccaro
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy