Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Onichini, fiaccolata solidale In corteo Stacchio e Birolo

Il macellaio che uccise il ladro a sentenza il 18 dicembre

- Silvia Moranduzzo

Lunedì, alle 20.30, partirà dalla stazione ferroviari­a una fiaccolata in sostegno di Walter Onichini, il macellaio di Legnaro accusato di tentato omicidio per aver ferito gravemente con un colpo di fucile uno dei quattro rapinatori che gli sono entrati in casa nella notte del 22 luglio 2013. Il ladro colpito ha in seguito perso l’uso della mano destra e ora pretende un risarcimen­to di 324mila euro. Il pm Emma Ferrero lo scorso 3 novembre ha chiesto una condanna a cinque anni e due mesi di reclusione. La sentenza è prevista il 18 dicembre.

«Da subito e durante tutto il processo Onichini ha ricevuto manifestaz­ioni di solidariet­à e per lui è stato molto importanca­n, te nell’affrontare la durezza del dibattimen­to — afferma l’avvocato difensore Ernesto De Toni —. La fiaccolata è un indice del sentimento sociale verso questo tipo di predoni organizzat­i, che portano via la tranquilli­tà ai cittadini, oltre agli effetti personali». Il corteo partirà dalla stazione e si fermerà di fronte al tribunale. Vi parteciper­anno alcuni esponenti del sindacato di polizia Coisp, associazio­ni e movimenti che si sentono vicini al macellaio di Legnaro, oltre a privati cittadini. Tra cui Graziano Stacchio, il benzinaio vicentino che per scongiurar­e una rapina vicina al suo distributo­re, a Nanto, nel 2015 colpì a morte a uno dei banditi, Albano Cassol; Robertino Zanproprie­tario della gioielleri­a; e Franco Birolo, il tabaccaio di Civè di Correzzola che nel 2012 uccise con un colpo di pistola il moldavo Igor Ursu durante un furto nel suo negozio. Il primo ha visto archiviare l’accusa di eccesso di legittima difesa, il secondo è stato assolto in appello. «Il Coisp ci sarà per tutte quelle vittime che di colpo si ritrovano all’inferno solo perché qualcuno ha deciso di usare loro violenza. E non solo subiscono la crudeltà dei carnefici, ma anche la tortura di vedersi accusati perché hanno osato difendersi — dichiara Arcangelo Durante, segretario generale del Coisp Veneto —. Sappiamo troppo bene, da poliziotti, cosa voglia dire finire sotto accusa solo per aver dovuto fronteggia­re la violenza altrui».

Lunedì 18 la sentenza. «Nutriamo piena fiducia nei giudici — dice l’avvocato De Toni, che punta all’assoluzion­e — abbiamo dimostrato che Onichini non voleva uccidere e che ha caricato in auto il ladro ferito per soccorrerl­o».

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In tribunale Walter Onichini all’uscita di palazzo di giustizia con il suo avvocato. L’accusa ha chiesto 5 anni

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