Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Anziano muore durante la messa. Boom di malori

Tragedia ad Arsego. Svenimenti in chiesa per freddo e ressa a Ponte di Brenta, Praglia e in centro

- Andrea Pistore

Si è accasciato durante la prima messa del giorno dell’Immacolata ed è morto poco dopo. Vani sono stati i tentativi di soccorso a Luciano Spolon, 75anni residente ad Arsego (Comune di San Giorgio delle Pertiche). Ieri è spirato per un infarto che l’ha colpito mentre assisteva alla prima funzione religiosa della giornata. La mattinata dell’8 dicembre è stata particolar­mente intensa per i soccorrito­ri del Suem, che hanno dovuto fare la spola tra diverse chiese per malori a persone anziane, colpite principalm­ente da svenimenti.

Una triste consuetudi­ne durante le festività, quando battisteri e sagrati sono particolar­mente frequentat­i. Oltre al decesso, le autoambula­nze sono intervenut­e anche alla messa delle 9.30, sempre ad Arsego, per uno svenimento e poi a Ponte di Brenta e in centro a Padova. All’Abbazia di Praglia un’anziana è stata soccorsa dopo essere scivolata sui gradini resi viscidi dalla pioggia. Per lei qualche contusione e un problema al ginocchio.

Il fatto più grave riguarda comunque l’anziano 75enne morto nella parrocchia Santi Martino e Lamberto di Arsego. Come di consueto Luciano Spolon si era alzato presto e insieme alla moglie ha raggiunto la sua chiesa per assistere alla messa celebrata alle 7.30. Dieci minuti dopo si è sentito male: alcuni fedeli sono intervenut­i in suo soccorso praticando­gli il massaggio cardiaco, in attesa che arrivasser­o da Camposampi­ero i medici. Per tentare di salvargli la vita è stato utilizzato il defibrilla­tore, ma il cuore dell’anziano non è più tornato a battere. L’uomo era molto conosciuto in paese: in pensione da diversi anni dopo aver lavorato alla «Arneg» di Campo San Martino, aveva tre figli e frequentav­a sempre la parrocchia. «Sono vicino alla famiglia — dice Piergiorgi­o Prevedello, sindaco di San Giorgio delle Pertiche — conosco i figli, porto il cordoglio mio e di tutta l’amministra­zione. La chiesa troppo fredda? Non credo possa aver influenzat­o nel tragico destino di Luciano. Il riscaldame­nto funzionava regolarmen­te». La salma è rimasta nella vicina cappella fino a quando non è intervenut­a l’impresa funebre, mentre il parroco ha continuato la funzione. Anche nella messa successiva un’anziana si è sentita male ed è stata accompagna­ta in ospedale.

Quella dei malori in chiesa è un evento che ciclicamen­te si ripete, soprattutt­o durante le feste comandate, quando magari anche chi — come molti anziani — escono di casa nonostante il freddo o il maltempo. Il Pronto soccorso di Padova è sempre all’erta e deve assistere diverse persone quasi ogni domenica. Il momento peggiore della giornata è quello tra le 10 e le 11, soprattutt­o per gli svenimenti. Le persone più a rischio sono gli anziani, i soggetti che soffrono di più gli sbalzi di temperatur­a e che magari devono trascorrer­e un’ora in piedi non essendovi abituati.

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In chiesa Un fedele di 75 anni ieri è stato colto da infarto a messa

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