Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Anziano muore durante la messa. Boom di malori
Tragedia ad Arsego. Svenimenti in chiesa per freddo e ressa a Ponte di Brenta, Praglia e in centro
Si è accasciato durante la prima messa del giorno dell’Immacolata ed è morto poco dopo. Vani sono stati i tentativi di soccorso a Luciano Spolon, 75anni residente ad Arsego (Comune di San Giorgio delle Pertiche). Ieri è spirato per un infarto che l’ha colpito mentre assisteva alla prima funzione religiosa della giornata. La mattinata dell’8 dicembre è stata particolarmente intensa per i soccorritori del Suem, che hanno dovuto fare la spola tra diverse chiese per malori a persone anziane, colpite principalmente da svenimenti.
Una triste consuetudine durante le festività, quando battisteri e sagrati sono particolarmente frequentati. Oltre al decesso, le autoambulanze sono intervenute anche alla messa delle 9.30, sempre ad Arsego, per uno svenimento e poi a Ponte di Brenta e in centro a Padova. All’Abbazia di Praglia un’anziana è stata soccorsa dopo essere scivolata sui gradini resi viscidi dalla pioggia. Per lei qualche contusione e un problema al ginocchio.
Il fatto più grave riguarda comunque l’anziano 75enne morto nella parrocchia Santi Martino e Lamberto di Arsego. Come di consueto Luciano Spolon si era alzato presto e insieme alla moglie ha raggiunto la sua chiesa per assistere alla messa celebrata alle 7.30. Dieci minuti dopo si è sentito male: alcuni fedeli sono intervenuti in suo soccorso praticandogli il massaggio cardiaco, in attesa che arrivassero da Camposampiero i medici. Per tentare di salvargli la vita è stato utilizzato il defibrillatore, ma il cuore dell’anziano non è più tornato a battere. L’uomo era molto conosciuto in paese: in pensione da diversi anni dopo aver lavorato alla «Arneg» di Campo San Martino, aveva tre figli e frequentava sempre la parrocchia. «Sono vicino alla famiglia — dice Piergiorgio Prevedello, sindaco di San Giorgio delle Pertiche — conosco i figli, porto il cordoglio mio e di tutta l’amministrazione. La chiesa troppo fredda? Non credo possa aver influenzato nel tragico destino di Luciano. Il riscaldamento funzionava regolarmente». La salma è rimasta nella vicina cappella fino a quando non è intervenuta l’impresa funebre, mentre il parroco ha continuato la funzione. Anche nella messa successiva un’anziana si è sentita male ed è stata accompagnata in ospedale.
Quella dei malori in chiesa è un evento che ciclicamente si ripete, soprattutto durante le feste comandate, quando magari anche chi — come molti anziani — escono di casa nonostante il freddo o il maltempo. Il Pronto soccorso di Padova è sempre all’erta e deve assistere diverse persone quasi ogni domenica. Il momento peggiore della giornata è quello tra le 10 e le 11, soprattutto per gli svenimenti. Le persone più a rischio sono gli anziani, i soggetti che soffrono di più gli sbalzi di temperatura e che magari devono trascorrere un’ora in piedi non essendovi abituati.