Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Negozi che chiudono in Corso «Affitti troppo alti e pochi clienti»

L’assessore: abbiamo abbassato l’Imu, se non riducono i canoni non dipende da noi

- Natascia Celeghin

C’è chi addobba le vetrine per il Natale e chi invece è costretto ad affiggere il cartello «Liquidazio­ne totale per cessata attività» e a svendere la merce rimasta nel proprio punto vendita.

È quello che sta accadendo in pieno centro storico a Rovigo a ben tre attività che si affacciano su Corso del Popolo, viale principale della città. I proprietar­i del negozio «Annanas» di abbigliame­nto femminile, di «Fantasia Outlet» che veste i bambini, e poco distante «Sisley», marchio appartenen­te al gruppo «Benetton» abbasseran­no definitiva­mente le serrande. In pieno clima natalizio sono notizie che non rinvigoris­cono né gli animi degli imprendito­ri costretti a chiudere né degli avventori e dei cittadini che si trovano di fronte all’ennesimo esercizio commercial­e vuoto.

«La mia avventura è iniziata quasi sette anni fa quando ho deciso di investire su Rovigo che come città mi aveva affascinat­aracconta Anna Betto titolare del negozio «Annanas» ma da quando ho aperto sono sempre stati meno, di anno in anno, i clienti che hanno varcato la soglia del mio negozio. Calo drastico soprattutt­o in questo 2017». Anna, 34 anni, arriva tutti i giorni dalla provincia di Padova percorrend­osi 23 chilometri di strada. «Il dato negativo oltre ai pochi clienti è il fatto che ci sono affitti troppo alti. Si pagano gli stessi prezzi di Padova centro, quando sarebbe più adeguato far pagare quote da negozi di provincia» spiega ancora la titolare di «Annanas», negozio che fra circa dieci giorni cesserà la sua attività. E pare che nessun’altro sia pronto a prendere il suo posto.

Lo scorso novembre, all’ombra della Gran Guardia un altro giovane imprendito­re, Stefano Polo, ha chiuso la libreria «Calibrì». Una scelta compiuta per motivi personali ma supportata da una sempre minor presenza di clienti. Anche «Sisley», presente da più di un decennio nel capoluogo, con un punto vendita in piazza Vittorio Emanuele II trasferito­si poi in Corso del Popolo, chiuderà definitiva­mente. Dal gruppo Benetton, società che possiede il marchio, non si è riusciti a sapere se il punto vendita chiuderà per trasferirs­i altrove sempre a Rovigo oppure no. Ma il fatto che anche le grandi catene chiudano le serrande non lancia un segnale positivo. «È vero, sappiamo che gli affitti sono alti in città – conferma Luigi Paulon, assessore al Commercio- Il Comune ha già abbassato l’Imu ai proprietar­i che affittano i locali, ma se poi non vi è nessuna diminuzion­e dell’affitto purtroppo non dipende da noi». A far sperare per il centro storico è la domanda, mediante bando regionale, fatta da Comune e Confeserce­nti Rovigo per diventare distretto del commercio. Condizione, questa, che permettere­bbe di ottenere in maniera unitaria i fondi per il rilancio dei negozi. «Confeserce­nti si è mossa a livello nazionale per chiedere l’applicazio­ne della cedolare secca per la registrazi­one dei contratti di affitto di beni immobili. Per il distretto commercial­e sono propositiv­o e potrà aiutarci a rilanciare il nostro bel centro» conclude Vittorio Ceccato, presidente di Confeserce­nti Rovigo.

Centro da rilanciare Se la città venisse riconosciu­ta distretto del commercio si otterrebbe­ro dei fondi

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Commercio Uno dei negozi di Corso del Popolo destinato a chiudere a breve (foto Luca Biasioli)

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