Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Consvipo, Zanellato non lascia «Mi attaccano per motivi politici»

Il presidente del Consorzio per lo sviluppo non cede alle richieste di dimissioni

- Antonio Andreotti

«Non mollo». Parola di Angelo Zanellato, 59enne portotolle­se presidente del Consorzio per lo sviluppo e componente della direzione provincial­e e regionale del Pd. Le critiche alla sua gestione sono note: l’azionista di maggioranz­a Marco Trombini, presidente della Provincia, lo accusa di non saper né rilanciare né ridimensio­nare l’ente. Il sindaco rodigino Massimo Bergamin (10,69 delle quote) non vuole versare neanche uno dei 73.000 euro della quota a Consvipo. Zanellato incassa, ma non vuole mettersi da parte. «Faccio presente – afferma che lavoro nella produzione e commercial­izzazione dello zucchero nel centro e nord Italia. Chi dice che sono attaccato ai 27.200 euro lordi di indennità è in malafede».

La maggioranz­a delle forze politiche e anche i sindacati ritengono sia necessario riformare Consvipo anche attraverso un cambio dei vertici. Che ne pensa?

«Intendo contribuir­e a questo scopo, ma credo anche che questo ente non possa e non debba finire nelle mani di chi ha obiettivi diversi dal renderlo uno strumento al servizio di tutta la comunità per la quale è stato creato».

Per questo non fa il passo indietro richiesto?

«Dietro a questa specifica richiesta ci sono motivazion­i che nulla hanno a che fare con il bene comune. Io invece ho sempre dimostrato di essere contro gli interessi personali. Anni fa con Eurobic, quando tutti si nascondeva­no, io ero da solo a combattere quella battaglia. Oggi sto combattend­o una lotta più meschina».

Ritiene ci sia una regia politica dietro agli attacchi alla sua presidenza?

«Sì. Credo che tutto sia partito dall’assemblea di Bancadria della scorsa primavera nella quale ho contribuit­o a bloccare la scalata che alcuni soggetti avevano organizzat­o. I registi sono molteplici. Alcuni sono nascosti dietro società fiduciarie, altri ricoprono ruoli amministra­tivi in Comuni e società».

Che risultati rivendica come presidente Consvipo dal 2009 a oggi?

«Sotto il profilo economico quanto pagato al Consorzio da Provincia, Comuni e Camera di commercio è stato, dal 2009 al 2017, 6,.4 milioni . Le ricadute economiche per i soci sono state di 20,7 milioni, con un utile di 14,3 milioni. Consideri che il bilancio 2015 dell’ente è stato approvato a settembre, quello 2016 a novembre e nel 2017 è ancora da approvare. Questo alla faccia di chi dice che non abbiamo fatto nulla».

Se Consvipo cessasse la sua attività, che conseguenz­e economiche potrebbero esserci sugli enti soci?

«Sicurament­e i mutui per gli impianti fotovoltai­ci che oggi gestisce il Consvipo e che sono stati realizzati a favore dei Comuni, pari a circa 5,8 milioni di euro. Poi c’è la gestione dei progetti solidali e dei lavori di pubblica utilità. Ma soprattutt­o mancherà un soggetto in grado di tenere unite insieme le realtà che possono correre velocement­e con quelle che invece vanno molto piano. Senza Consvipo immagino un Polesine molto più povero ed incapace di affrontare le sfide poste da una seppur minima ripresa».

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