Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova, che tonfo a Gubbio

I biancoscud­ati cadono al Barbetti al 94’: primato ancora saldo ma terzo match senza gol

- Dimitri Canello

Tre partite, nessun gol. Prima di ogni altra consideraz­ione, l’analisi dell’assurdo pomeriggio di Gubbio vissuto dal Padova, sconfitto 1-0 al Barbetti e alle prese con la prima crisi della stagione, deve partire da qui.

Da un attacco spuntato in cui Chinellato non viene utilizzato in una partita da disputare su un campo pesantissi­mo, in cui Guidone entra a inizio ripresa ma prosegue nel suo difficile rapporto con il gol e in cui Capello si è fermato. Poi, certo, c’è la papera di Bindi, che al 93’ fallisce completame­nte un’uscita comoda e permette a Burzigotti di toccare la palla quel tanto che basta per spingerla in gol. Un epilogo beffardo che tuttavia non arriva per caso, perché la spia della benzina da qualche settimana segna rosso e per il momento si era riusciti a tamponare, in qualche maniera, un problema che emerge con sempre maggiore chiarezza con l’avvicinars­i della pausa di gennaio. A questo punto urge fare più punti possibile fino alla sosta, a cominciare da venerdì pomeriggio quando all’Euganeo arriverà il Renate. E per fortuna la Samb ieri non è andata al di là del pareggio con la Triestina, riducendo il distacco a cinque e non a tre punti come sarebbe accaduto in caso di successo.

«Questa sconfitta la chiamo la beffa di Natale — sospira Pierpaolo Bisoli nel dopogara — abbiamo perso praticamen­te senza subire un tiro in porta. Abbiamo provato a vincere la partita, abbiamo avuto due occasioni incredibil­i. Voglio rivedere il gol annullato, voglio vedere l’intervento su Marcandell­a ma è chiaro che dobbiamo ripartire e rimboccarc­i le maniche. L’”Albero di Natale”? Candido è stato uno dei migliori in campo, il campo, poi progressiv­amente è andato peggiorand­o e ho messo Guidone perché Pulzetti non era nella sua giornata migliore. Una partita del genere non si può perderla. Un punto in più o un punto in meno, dobbiamo ritornare con i piedi per terra. Abbiamo fatto un grande girone di andata, ma adesso dobbiamo pensare al girone di ritorno e a farlo il meglio possibile.». Insomma, i segnali emersi contro Fermana e Reggiana erano indizi chiari, perché la squadra fatica, arranca e su un campo pesantissi­mo alla fine cede nella maniera peggiore.

Il primo posto per il momento è salvo, ma bisognerà cambiare rotta in fretta per evitare di buttare via quanto di buono fatto sinora. Sul taccuino, in una partita giocata su un campo davvero molto difficile, c’è poco o nulla: al 4’ Bindi salva su Casiraghi, poi nel finale al 41’ Cappellett­i di testa mette la palla di poco alta sopra la traversa. Nella ripresa al 22’ l’arbitro annulla il gol del vantaggio a Capello per una carica sul portiere Volpe, poi poco dopo Marchi sfiora l’eurogol dalla distanza. Quando tutto lascia presagire al terzo 0-0 consecutiv­o ecco la beffa al 94’: punizione di Piccinni, Bindi sbaglia completame­nte l’uscita e Burzigotti segna sotto il diluvio regalando il successo e spingendo il Padova nel primo momento nero della stagione. Ora, ecco il primo vero bivio. Oggi il Renate affronterà il Pordenone e una delle due potrebbe approfitta­rne per scalare posizioni. Ma resta il fatto che bisognerà invertire la rotta presto, perché così proprio non va.

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Padova Un ko amaro per i biancoscud­ati a Gubbio: a secco anche Capello nel 4-3-2-1 provato da mister Bisoli

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