Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Autonomia, pre-intesa rapida»
Fumata bianca al tavolo con il governo. Zaia e Bressa: accordo alla firma entro gennaio
«Autonomia, la firma della preintesa entro gennaio». Il governatore Luca Zaia e il sottosegretario Gianclaudio Bressa hanno annunciato tempi rapidi per un accordo tra il Veneto e il governo «prima dello scioglimento delle Camere». Già cinque le competenze affrontate, Zaia: «La macchina è partita». Il sottosegretario Pier Paolo Baretta: «Disponibilità delle parti».
La dead line è fissata al 15, massimo 20 gennaio. Sul tavolo, per allora, ci sarà una «preintesa» sull’autonomia chiesta dal Veneto e due penne, una per il governatore Luca Zaia e una per sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. I due si sono incontrati ieri proprio per fare il punto della situazione. Sull’intesa, quella che ormai con un nuovo governo sarà presentata al vaglio del Parlamento, ci si lavorerà a urne chiuse.
Allora quanto sarà vincolante la preintesa? «Sarà quanto più vincolante possibile - risponde Bressa - e al momento stiamo lavorando a un documento che giochi sul concetto costituzionale di “lealtà istituzionale”». Un gentlement agreement, insomma, che il nuovo esecutivo non dovrebbe archiviare con troppa leggerezza. «L’incontro con i sottosegretari Bressa e Baretta (Economia) va nella direzione sperata - dice Zaia abbiamo parlato della preintesa, occasione per stabilire quanto finora fatto e guardare al futuro dando indicazioni a chi verrà per stabilire tempistica e modalità. La trattativa avrà il suo iter». Zaia ricorda poi che la durata dell’iter verrà stabilita proprio nella preintesa visto che ci sono già 5 tavoli aperti (istruzione, lavoro, ambiente, rapporti comunitari e sanità) ma, sottolinea il governatore, «ne mancano altri 18». Ventitré materie, non una di meno, è il mantra di Palazzo Balbi. Le strutture tecniche della Regione saranno al lavoro anche fra Natale e Capodanno.
Prima delle nuove convocazioni dei tavoli romani sulle 5 materie vanno convocati, secondo quanto deciso dalla Consulta per l’autonomia un paio di giorni fa, i «tavoli tematici» regionali con i portatori di interesse. Istruzione, lavoro, sanità e relazioni comunitarie sono convocati fra
Bressa Tendo ad escludere che l’autonomia possa riguardare tutte e 23 le materie
il 28 e il 29 dicembre e così sarà anche per l’ambiente. E l’ambiente è l’unico ad aver già goduto, giusto ieri, di una seconda seduta romana ai tavoli di concertazione col governo. Per tutti gli altri una sola seduta tranne per le relazioni comunitarie che ancora attendono. In linea di massima, per andare sul concreto, a oggi i tavoli romani hanno consentito di presentare ai ministeri competenti la lista delle richieste contenute nel Pdls 43, il testo di legge sull’autonomia veneta uscito dal referendum. Risposta nel merito ancora non ce ne sono. Anzi, la risposta più ricorrente dai palazzi della Regione è «ci stiamo lavorando». E visto il calendario fitto di impegni che stravolge anche lo stop natalizio, vien da crederci.
Resta un po’ meno chiaro se il governo intenda inserire già nella preintesa qualche cenno alle 18 materie restate fuori, per ora, dalla trattativa. «Ci sono materie e materie dice Bressa - sull’alimentazione, ad esempio, bisogna capire in cosa consista precisamente una maggiore autonomia. Cosa cambia fra salame ligure e salame veneto? Tendo ad escludere che l’autonomia differenziata possa includerle tutte e 23». Più ottimista Zaia: «C’è condivisione su modalità e operatività e questo fa ben sperare». Il tempo è l’altro tiranno di questa vicenda tanto che, spiega ancora il governatore, «nella preintesa cercheremo di stabilire anche una durata ragionevole dell’iter e penso che, tra uomini e donne di buona volontà, si possa fare veloci». Positivo anche il commento di Pier Paolo Baretta: «Si è vista una disponibilità delle due parti, si deve arrivare alla preintesa prima che l’attività parlamentare si concluda». Cruciale, a questo punto, l’operatività dei tavoli sia regionali che nazionali. La parola d’ordine per l’assessore all’Istruzione e al Lavoro Elena Donazzan è «realizzabile». «Puntiamo - spiega Donazzan - a risultati concreti e quindi realizzabili. L’inclusione di queste due materie è un’attestazione di valore che mi dà grande soddisfazione. I focus devono essere la terza missione delle università sul territorio e il modello veneto che intreccia formazione e lavoro e, naturalmente, puntiamo a una gestione regionale degli ammortizzatori sociali». Dalla seconda seduta romana per l’ambiente di ieri l’assessore Gianpaolo Bottacin esce ribadendo le priorità: «Se avessimo l’autonomia potremmo procedere più spediti sui bacini di laminazione anziché sottoporre ogni progetto al vaglio del ministero. Gli altri due punti forti sono il passaggio alla Regione delle Sovrintendenze. Faccio un esempio, abbiamo derogato per tagliare un albero nell’alveo del Piave e il Governo ce l’ha bocciata. Infine, ci serve la competenza sulla gestione dei rifiuti. La sperimentazione di Contarina per recuperare i pannolini è ancora in attesa dell’ok del ministero».
E sull’afflato autonomista, la Provincia di Belluno scrive formalmente alla Regione di fissare «un tavolo istituzionale e non solo tecnico per il rafforzamento della «specificità di Belluno».