Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Contabilità sparita, guai per lo Showroom
I titolari del locale rischiano il processo ma ribattono: abbiamo venduto
C’era qualcosa che non tornava nel fallimento della discoteca Showroom a Noventa padovana: il locale, molto in voga tra i ragazzi soprattutto tra il 2010 e il 2013, ha iniziato il suo lento declino proprio quattro anni fa, fino ad arrivare ad una sentenza di fallimento nel 2014.
Una settimana fa il pubblico ministero Luisa Rossi ha chiesto il giudizio per gli ex soci Roberto Marchiori (che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato), Federico Danieletto e Luca Rinaldo.
L’accusa è bancarotta documentale. Stando alle indagini infatti i tre, titolari della società Trade Blue che doveva gestire la discoteca, non avrebbero pagato i fornitori negli ultimi sei mesi di attività e successivamente, nel corso delle procedure del fallimento, non sarebbe stato possibile ricostruire la documentazione dei conti aziendali perché i libri contabili non c’erano più e delle fatture e dei resoconti sarebbero state lasciate solo sporadiche tracce.
Per questo dopo la sentenza di fallimento il caso è passato dal tribunale civile alla procura di Padova.
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Rossi avrebbero accertato che ci sarebbe stato un passaggio di quote dagli ex titolari della Trade Blue a dei nuovi proprietari, ma secondo l’accusa il passaggio sarebbe stato fittizio, volto a mascherare le perdite che lo Showroom stava affrontando.
Dal canto loro i vecchi proprietari si difendono: «I nuovi proprietari erano subentrati a noi nell’inverno del 2013, avevano la disponibilità di beni, conti correnti e garanzie bancarie, ma sono stati loro a non pagare i fornitori – spiega Luca Rinaldo, difeso dall’avvocato Pietro Someda – oggi sono costretto a far fronte ai danni che queste persone ci hanno creato».
Contro i nuovi gestori è stata fatta una denuncia, sulla quale però pende una richiesta di archiviazione. Il 13 marzo prossimo il giudice per le udienze preliminari Mariella Fino si esprimerà sulle richieste del pubblico ministero e potrebbe dare il via al processo.